IMBERT, Jean
Giurista francese nato a La Rochelle nel 1522, morto alla fine del sec. XVI. Studiò a Poitiers, esercitò quindi per lungo tempo l'avvocatura nella sua città natale. Divenne negli ultimi anni luogotenente criminale. Le sue opere gli meritarono l'elogio di Cuiacio: quo ad trituram forensem nullus melior.
Opere principali: Institutionum forensium Galliae, pene totius quae moribus regitur communium Libri quattuor, Lione 1542 (una trad. compiuta dall'autore sotto il titolo Institutiones forenses ou Practique Judiciaire ebbe ben 9 edizioni; una seconda trad. fu compiuta da Guglielmo Lymandos e una terza con note dal Fontanon); Enchiridion iuris scripti, Galliae moribus et consuetudine frequentiore usitati itemque abrogati, Lione 1558 (tradotto da Thivenau nel 1559).
Bibl.: E. Regnard, in Hoefer, Nouvelle Biographie générale, XXV, p. 822; Ch. Menadière, Essai sur les Jurisconsultes poitevins antérieurs au Code Civil, Poitiers 1845.