RIESENER, Jean-Henry
Ebanista, nato nel 1734 a Gladbach (Colonia), morto a Parigi il 6 gennaio 1806. Circa ventenne si stabilì a Parigi ed entrò nello studio del suo compatriota J. F. Oeben ai Gobelins, poi all'Arsenale, dove succedette all'Oeben come ebanista del re. Lavorò per il Deposito reale di mobili e per il re Stanislao Leszczyński; poi divenne uno dei fornitori di Maria Antonietta, col gruppo di ebanisti tedeschi che ella proteggeva: Beneman, Röntgen, Schwerdfager, ecc. Ancora al principio della rivoluzione ricevette commissioni per Saint-Cloud, ma alla caduta della monarchia smise quasi di lavorare, perché il lavoro d'intarsio che era uno degli elementi essenziali della sua arte fu sostituito dalla voga dell'impiallacciatura. Nel 1793 fece parte della Commissione delle arti per il dipartimento della Seine-et-Oise, istituita dalla Convenzione per far l'inventario dei beni nazionali; e in quest'ufficio poté ricomprare mobili delle case reali da lui eseguiti.
Il R. portò a grande eccellenza l'arte di scolpire e dorare i mobili, nonché d'intarsiarli con linee, arabeschi, fiori, uccelli ed emblemi che egli componeva di legni d'essenze diverse o tinti, in veri quadri sugli sfondi di lamelle formate sempre a losanghe. Ingegno assai duttile, egli subordinò l'arte alla destinazione del mobile. La celebre scrivania di Luigi XV (proveniente dal castello di Saint-Cloud e oggi al Louvre, nelle sale del mobilio) è robusta e ricca, ornata con poderose applicazioni di bronzo dorato; altri mobili del Louvre, per esempio due scrivanie da signora, manifestano una fine comprensione della delicatezza femminile. Il R. dimostrò la propria duttilità anche nell'opportuna evoluzione dallo stile Luigi XV a profili sinuosi verso lo stile Luigi XVI a profili rettilinei, eleganti e precisi. A Parigi e alla corte di Francia egli seppe appropriarsi la distinzione francese. I castelli di Chantilly, di Compiègne, di Fontainebleau, di Versailles, il Piccolo Trianon e il "Garde-meuble"; i palazzi di Windsor, il South Kensington, la galleria di Hertfort House in Inghilterra possiedono scrittoi, cassettoni, consolles, buffets e chiffonniers firmati dal R., la cui arte decorativa è espressione efficace dei costumi e del gusto francesi alla fine del regno di Luigi XV e sotto quello di Luigi XVI.
Bibl.: Inventaire général des meubles de la couronne, Parigi 1775; A. Molinier, Le mobilier royal au XVIIe et au XVIIIe s., ivi 1899; id., La collection Wallace, ivi 1903; R. de Félice, Le meuble français à l'époque Louis XV, ivi 1921; id., Le meuble français à l'époque Louis XVI, ivi 1922; H. Clouzot, Les meubles du XVIIIe s., ivi 1922; Fr. de Salverte, Les ébénistes au XVIIIe siècle, ivi 1924; H. V., in Thieme-Becker, Künstler-Lexikon, XXVIII, Lipsia 1934 (con bibl.); S. de Ricci, Le style Louis XVI. Mobilier et décoration, Parigi s. a.