Erudito (Quimper 1646 - Parigi 1720), gesuita, bibliotecario al collegio Louis-le-Grand a Parigi; ammirato per l'erudizione in campo numismatico e antiquario, di cui è frutto la collezione di concilî (Acta conciliorum et epistulae decretales ac constitutiones Romanorum Pontificum, voll. 11, 1715), fu ripreso per ardite opinioni sulla non autenticità di talune opere patristiche, opinioni poi da lui sconfessate ma egualmente comprese nelle Opera selecta (1709), messe all'Indice. Tipico rappresentante di un vero disorientamento provocato dalla nuova metodologia critica, giunse ad affermare che molte delle opere della classicità non erano che mistificazioni di monaci medievali, e volle perfino sostenere la falsità dei documenti riferentisi al contrasto fra Filippo il Bello e Bonifacio VIII.