Uomo politico francese (Colmar 1747 - ivi 1807). Avvocato, fervido fautore degli ideali della Rivoluzione, fu deputato agli Stati generali (poi Assemblea nazionale) e tra i più accesi esponenti dell'estrema sinistra. Deputato alla Convenzione (1792), abbandonò le posizioni estreme un tempo assunte e, dopo la caduta di Robespierre, fu ardente termidoriano. Membro del direttorio (1795-99), si occupò essenzialmente della politica estera francese, ma ebbe anche parte preminente nella definizione della politica interna secondo il principio, che la caratterizzò durante quegli anni, dell'oscillazione pendolare fra la controrivoluzione e il terrorismo di sinistra (politique de la bascule). Con l'avvento di Bonaparte volle abbandonare la vita politica.