FAUTRIER, Jean
Pittore, nato a Parigi il 16 maggio 1898; trasferitosi a Londra a dieci anni, a quattordici entrò alla Royal Academy e dopo qualche tempo passò alla Slade School. Nel 1917, chiamato alle armi, lasciò Londra. Nel 1920 si stabilì a Parigi. Da allora data la sua produzione conosciuta. Nel 1927 si legò con contratto a Paul Guillaume. Nel 1928 A. Malraux gli affidò l'illustrazione dell'Inferno di Dante per le edizioni Gallimard: queste litografie, insieme ad alcuni dipinti e disegni contemporanei, possono essere considerate, per il carattere visionario e nebuloso dell'immagine, tra le più interessanti anticipazioni di quel gusto "informale" di cui F. stesso, nel secondo dopoguerra, sarà uno dei massimi esponenti. Sciolto il contratto con Guillaume, nel 1930, e constatato l'insuccesso, presso i compratori, del suo nuovo modo di dipingere cui veniva di gran lunga preferita la precedente maniera "figurativa", F. lasciò Parigi nel 1934 e si rifugiò in montagna; visse facendo l'albergatore e il maestro di sci. Nel 1940, in seguito alle vicende della guerra, rientrò a Parigi. Nel 1942 tenne una mostra alla galleria Poyet, con dipinti figurativi. Tra il 1943 e il 1945 dipinse la serie degli Ostaggi, che A. Malraux presentò in una mostra alla galleria Drouin, nell'autunno del 1945, e che sono da considerare tra i testi più significativi dell'arte cosiddetta "autre" o "informale". Tra il 1949 e il 1953 si dedicò alla riproduzione di opere d'arte e al tentativo degli Originali multipli. Nel 1954 tornò alla pittura, con le serie degli Oggetti e dei Nudi. Il 1958 segna il successo internazionale della sua pittura. Nel 1960 consegue il massimo premio alla XXX Biennale di Venezia.
Bibl.: A. Verdet, F., Parigi 1958; P. Bucarelli, F., Milano 1960; G.C. Argan, Hartung e F., in Commentari, XI (1960), pp. 164-68.