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LIOTARD, Jean-Étienne

di Jean Jacques Gruber - Enciclopedia Italiana (1934)
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LIOTARD, Jean-Étienne

Jean Jacques Gruber

Pittore e miniatore, nato il 22 dicembre 1702 a Ginevra, morto ivi il 12 giugno 1789. Studiò a Parigi con il Massé; il Lemoyne gli consigliò di dipingere dal vero. Nel 1736 cominciò la sua esistenza vagabonda e avventurosa. Incontrato a Roma lord Sandwich, lo accompagnò in Grecia e nelle isole; ne ritornò con una serie di disegni che preludono già all'orientalismo dell'Ingres. Soggiornò cinque anni a Costantinopoli; risalgono a quel periodo la Donna turca con schiava della coll. Heseltine. Dopo un soggiorno in Moldavia, venuto nel 1743 a Vienna vi dipinse Maria Teresa (Museo di Weimar) e la Bella Cioccolataia, la più infelice concessione da lui fatta al gusto dell'epoca. Nel 1745-46 era a Venezia, ove organizzò una lotteria; nel 1753 a Londra; era allora nella piena maturità della sua arte. L'anno seguente dipinse il ritratto della contessa Coventry (1754, Museo di Amsterdam), ritratto di un'originalità e quasi modernità di stile che lo pongono al disopra delle altre opere dell'artista: nella storia del ritratto va posto tra Vermeer e Degas. Ma il L. non ebbe successo in Francia; dei mediocri ritratti ch'egli vi eseguì meritano di essere menzionati solo quelli dei Favart (1757). Acquistata una casa a Ginevra (1758), il L. non se ne allontanò più che per brevi soggiorni in Austria e in Inghilterra. Appena giunto fu preso a proteggere dalla famiglia Tronchin per cui eseguì ben quattordici ritratti. La malinconia di cui era allora pervaso si rivela nel ritratto di Madame d'Èpinay (1760, Museo di Ginevra). Negli ultimi anni l'artista si dedicò soprattutto a ricerche sulla tecnica degli smalti, alla redazione di un Trattato di pittura, in cui combatte la maniera di dipingere a tocco usata dal Fragonard, cui opponeva ricerche di un colorito disteso e omogeneo. Risalgono a quell'epoca paesaggi molto fedeli dei dintorni di Ginevra, a pastello, di una grande luminosità.

Bibl.: F. Fosca, L., Parigi 1928; H. Vollmer, in Thieme-Becker, Künstler-Lex., XXIII, Lipsia 1929; C. Gamba, Un ritratto di Maria Adelaide di Francia di E. L. agli Uffizi, in Dedalo, XI (1930-1931), pp. 1241-49; G. Oprescu, Bildnisse von L. in Stupinigi, in Zeitschr. f. bild. Kunst, LXV (1931-1932), pp. 210-14.

Vedi anche
Svizzera Svizzera (ted. Schweiz; fr. Suisse; romancio Svizra) Stato dell’Europa centrale, esteso prevalentemente sul versante N della sezione centro-occidentale del sistema alpino. Stato interno, senza sbocco al mare, confina a N con la Germania, a E con l’Austria e il Liechtenstein, a S con l’Italia e a O e ... Ginevra (fr. Genève; ted. Genf) Città svizzera (179.971 ab. nel 2008), la maggiore della Svizzera francofona, capitale dell’omonimo cantone. Sorge a 378 m s.l.m., all’estremità sud-occidentale del lago omonimo e sulle rive del Rodano, che alla periferia della città riceve da sinistra l’Arve. Dominata, da S, ... pittura Arte di dipingere, raffigurando qualche cosa, o esprimendo altrimenti l’intuizione della fantasia, per mezzo di linee, colori, masse, valori e toni su una superficie. I procedimenti che permettono di fissare su una superficie (supporto) sostanze coloranti o pigmenti, secondo la volontà e il progetto ... Vienna (ted. Wien) Città dell’Austria (1.678.600 ab. nel 2008; 2.000.000 ab. nel 2009, considerando l’intera agglomerazione urbana), capitale dello Stato e del territorio autonomo omonimo. Sorge all’estremità settentrionale del Wiener Becken, nel punto in cui questo maggiormente si incunea tra la Selva Viennese ...
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    Pittore (Ginevra 1702 - ivi 1789). Formatosi a Parigi presso il miniatore e incisore Jean-Baptiste Massé (1687-1767), solo dopo un soggiorno a Roma (1736) e un lungo viaggio nelle isole dell'Egeo e a Costantinopoli, dove rimase per cinque anni, ebbe successo come ritrattista nelle corti di Vienna (1743), ...
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