Giornalista e saggista francese (Blida 1920 - Parigi 2020). Vivace presenza nella cultura francese di sinistra, ha scritto numerosi saggi storico-politici e autobiografici.
Professore di filosofia dal 1953, dal 1955 al 1963 è stato redattore capo del settimanale L'Express. Dopo un periodo di collaborazione con il quotidiano Le Monde (1963-64), è passato al settimanale Le Nouvel Observateur ricoprendo le funzioni di redattore capo (1964) e di direttore (1978). Influenzato inizialmente dal pensiero di A. Camus, D. è considerato uno dei maggiori interpreti della cultura della sinistra francese.
Tra le opere principali: Le temps qui reste. Essai d'autobiographie professionnelle (1973); L'ère des ruptures (1979); Les religions d'un président (1988); De Gaulle et l'Algérie (1989); La blessure e Le temps qui vient (1992); Dieu est-il fanatique? (1996); Avec le temps. Carnets, 1970-1998 (1998); Soleils d'hiver. Carnets, 1998-2000 (2000); La prison juive: humeurs et méditations d'un témoin (2005); Avec Camus: comment résister à l'air du temps (2006); Israël, les Arabes, la Palestine: chroniques 1956-2008 (2008); Le miens (2009); Autours de Camus (2010).