COUSIN, Jean
Due pittori, padre e figlio, portarono questo stesso nome. Il padre morì a Parigi nel 1560 o 1561. Visse a Sens fino all'età di quarant'anni, presso Fontainebleau che allora era il gran centro del Rinascimento in Francia e una vera colonia d'artisti italiani; e la sola pittura rimastaci, Eva prima Pandora (prima del 1538; Louvre), risente l'influsso del Primaticcio e del Parmigianino. Del C. si è conservata anche qualche incisione: le vignette per le Coutumes de Sens (1556), e un Traité de perspective pubblicato a Parigi nel 1560. Forse i suoi lavori più notevoli sono i cartoni per arazzi e per vetrate, come le vetrate della cappella della Madonna di Loreto nella cattedrale di Sens (1542) e gli arazzi della Vita di S. Mamete, nella cattedrale di Langres. L'artista vi si mostra un po' pesante, ma forte decoratore, il vero maestro della seconda "scuola di Fontainebleau".
Jean C. iuniore nacque a Sens verso il 1520-1522, morì a Parigi verso il 1594. Ne resta una raccolta d'emblemi col titolo di Livre de fortune; un Livre de portraicture, ossia raccolta di studî sul canone del corpo umano (Parigi 1571), libro classico in uso anche oggi nelle scuole; un Livre de lingerie, o di disegni per merletti (1584), di cui un esemplare unico si trova nella Biblioteca dell'arsenale. Sue sono alcune buone vetrate nella chiesa di Saint-Gervais (Annunziazione, Natività, Giudizio di Salomone, 1585) e incisioni. Il piccolo Giudizio universale (oggi al Louvre), dal malinteso michelangiolismo, è cosa raffinata, erudita e debole, caratteristica d'un momento della Rinascenza francese.
Bibl.: H. Stein, in Thieme-Becker, Künstler-Lexikon, VII, Lipsia 1912 (con la bibl. precedente); M. Roy, Dessins composés par Jehan Cousin le Jeune pour des patrons de broderies, in Gaz. de beaux-arts, II (1924), pp. 279-86; id., Artistes de la Renaissance en France, Parigi 1929, pp. 1-120.