BAZAINE, Jean
Pittore e scrittore d'arte, nato a Parigi il 21 dicembre 1904. Laureatosi in lettere, entrò poi all'Accademia di belle arti. Partito dallo studio dei maestri e da una diretta ispirazione dal vero, è giunto, attraverso una lenta evoluzione, a un'arte non figurativa sorretta però sempre da un rapporto con la realtà esteriore, alla ricerca di un suo ritmo essenziale ed eterno.
Notevolmente indicativa in questo senso è l'amicizia di B. con P. Bonnard e M. Gramaire, amicizia che risale al 1932, anno della prima esposizione personale alla galleria Van Leer a Parigi. Fin dagli inizî, gli elementi dell'oggetto - forma e colore - si dispongono nella sua pittura secondo un ordine di natura emozionale più che realistica; ma l'amore per l'oggetto resterà sempre la molla segreta del linguaggio di Bazaine. Così nelle opere eseguite intorno al 1938 (in quell'anno l'artista espose al Petit Palais e ricevette il premio Blumenthal di pittura), nelle quali è un indagare forme riposte, corrispondenze arcane al di là di semplici cose come bicchieri, bottiglie, scatole. La partecipazione alla seconda guerra mondiale costringeva B. a un lungo contatto con gli aspetti più crudi e primitivi della natura e dell'uomo. Sotto l'occupazione tedesca del 1941, organizzò alla galleria Braun la mostra Peintres de tradition française, titolo che dissimulava la partecipazione delle forze più vive dell'avanguardia artistica e nello stesso tempo stabiliva e denunciava legami più o meno consapevoli, comunque fortissimi. Per B. si trattò da allora, non programmaticamente ma come per una necessità rinnovantesi di quadro in quadro, di condizionare, ogni volta con più stretto rigore, la realtà esteriore alla propria realtà passionale: questa si traduceva sulla tela in una forza dinamica tale da sconvolgere la forma, frammentare il colore, imponendo un ritmo ora ascensionale (La messe de l'homme, 1944), ora circolare (che è stato detto "cosmico"). Dal 1942 al 1948 espose alla galleria Louis Carré, soprattutto con F. Villon, M. Estève e Ch. Lapicque, poi più spesso alla gall. Maeght, dove nel 1949 venne allestita la sua prima grande mostra d'insieme. Ha praticato anche alcune tecniche decorative (3 vetrate per la chiesa di Assy, 1943-47; mosaico per la facciata della chiesa di Audincourt) e ha realizzato qualche scenografia. Ha scritto numerosi articoli e il volumetto Notes sur la peinture d'aujourd'hui (Parigi 1948; 2ª ediz. corretta e ampliata, ivi 1953). Ha partecipato a grandi mostre internazionali (fra cui la Biennale di Venezia) e ha ottenuto notevoli riconoscimenti (nel 1952 fu scelto quale membro europeo della giuria all'esposizione internazionale di Pittsburgh). Le sue opere si trovano in gallerie pubbliche e private d'Europa e d'America. Vedi Tav. f. t.
Bibl.: H. Vollmer, Allgem. Lexikon des XX. Jahrh., I, Lipsia 1953, pp. 141-142; Jean Bazaine, ediz. Maeght, Parigi 1953 (con bibliogr.); A. Cavellini, Arte astratta, Milano 1958; passim; M. Brion, Francia e scuola di Parigi, in L'arte dopo il 1945, (a cura di Grohmann), Milano 1959, p. 22.