LINDET, Jean-Baptiste-Robert
Uomo politico francese, nato a Bernay (Eure) nel 1749, morto a Parigi il 17 febbraio 1825. Avvocato e membro della Legislativa, fu progressivamente attratto dalle idee repubblicane. Eletto alla Convenzione, fu relatore del rapporto contro Luigi XVI e votò per la condanna a morte di lui. Ebbe parte notevole nell'istituzione del tribunale rivoluzionario e nella soppressione dei Girondini e divenuto membro del Comitato di salute pubblica si rivelò buon organizzatore e dette prova di moderazione. Non volle sottoscrivere la condanna dei dantoniani e durante la reazione termidoriana difese alcuni tra i robespierristi più colpiti (22 marzo 1795). Accusato a sua volta il 20 maggio 1795 come autore dell'insurrezione del 1° pratile, fu difeso da suo fratello Robert-Thomas (1743-1823), già vescovo costituzionale e membro della Convenzione. L'amnistia del 26 ottobre 1795 lo salvò. Ministro delle Finanze nel giugno 1799, dovette lasciare la carica il 18 brumaio; né volle accettare mai alcun impiego da Bonaparte. Esiliato come regicida nel 1816 insieme con il fratello, poté tornare im Francia solo verso la fine della sua vita.
Bibl.: A. Montier, R. L., Parigi 1899.