MAILLEBOIS, Jean-Baptiste
Maresciallo di Francia e marchese di Desmarets, uno dei più illustri capitani del sec. XVIII, nato nel 1682, morto a Parigi il 7 febbraio 1762. Figlio di Nicola, controllore generale, e nipote di Colbert, imparò l'arte della guerra sotto il Villars e percorse una rapida carriera. A ventun anno (1703) era già colonnello del reggimento di Touraine. Prese parte alla campagna della Fiandra, ed essendosi segnalato all'assedio di Lilla (1708) meritò di essere promosso al grado di brigadiere. Negli anni successivi ottenne gradi e uffici più elevati; fra gli altri, quello di luogotenente generale della provincia dell'Alta Linguadoca (1713) e di governatore di Saint-Omer (1723). Promosso di grado, ebbe il comando di una divisione dell'esercito d'Italia, segnalandosi in varie occasioni e ottenendo, alla conclusione della pace, la nomina di governatore del Delfinato. Nel gennaio 1739 succedette al generale Boissieux nel comando delle truppe francesi in Corsica e in pochi mesi ridusse in soggezione le popolazioni dell'isola ribellatasi al dominio genovese, cercando di procedere in modo da incutere timore pur senza ricorrere alla forza. Compiuta la sottomissione, promosse costruzioni di strade e di fortificazioni, fece ritirare le armi possedute dagli abitanti e ordinò anche si procedesse al censimento della popolazione. Il 24 maggio 1740 partì dall'isola, avendo già prima ottenuto il bastone di maresciallo di Francia. Durante la guerra della successione austriaca, si trovò prima in Germania con l'incarico di sostenere il re di Prussia e l'elettore di Baviera. Nel 1742 riuscì a riconquistare la Baviera occupata dagli Austriaci, ma, impacciato dalle timide istruzioni di A. H. de Fleury, non riuscì a liberare l'esercito di Belle Isle nella Boemia. Passato in Italia per comandare l'esercito inviato in soccorso dell'infante don Filippo, concorse all'occupazione della Savoia, ottenne varî vantaggi sopra gli eserciti nemici e il 17 ottobre 1745 riuscì con abili mosse a sconfiggere gli Austriaci e i Piemontesi sulle rive del Po tra Valenza e Alessandria. Ma avendo poi Maria Teresa mandato tutte le sue forze disponibili in Italia, dopo avere sottoscritto la pace con la Prussia, egli si trovò di fronte a un esercito preponderante, subì varie sconfitte e dovette successivamente abbandonare le piazze occupate. Battuto in più grave modo sotto le mura di Piacenza (1746), si ritirò combattendo con grande abilità e giunse dopo circa quattro mesi sulle rive del Varo. Alla conclusione della pace (1748) ottenne la nomina a governatore dell'Alsazia.
Bibl.: Marquis de Pezay, Histoire des campagnes du Maréchal de M. pendant les années 1745-46, Parigi 1775, voll. 3; Morris, Opérations militaires dans les Alpes durant la guerre de succession d'Autriche, Parigi 1786; G. Pajol, Les guerres sous Louis XV, III, Parigi 1783; A. Le Glay, Histoire de la conquête de la Corse par les Français. La Corse pendant la guerre de succession d'Autriche, Monaco-Parigi 1912; G. Cambiagi, Istoria del regno di Corsica, III, Firenze 1771, p. 221 seg.