DUMAS, Jean-Baptiste-André
Chimico, nato ad Alais il 15 luglio 1800, morto a Cannes l'11 aprile 1884. Farmacista a Ginevra, conobbe Pictet senior che lo indirizzò alla ricerca scientifica. Nel 1823 si recò a Parigi ove rimase tutta la vita. Nel 1832 fu nominato membro dell'Accademia delle scienze e poi professore alla facoltà di scienze di Parigi, alla facoltà di medicina e al collegio di Francia. Fondò l'École centrale des arts et manufactures e nel 1849 fu eletto deputato all'Assemblea legislativa. Nel 1858 fu nominato ministro dell'Agricoltura e in tale carica rimase tre mesi. Dopo il colpo di stato fu nominato presidente del consiglio municipale di Parigi e in seguito la sua attività pubblica lo assorbì talmente da indurlo ad abbandonare l'insegnamento. Il D. fu anche segretario perpetuo dell'Accademia delle scienze e accademico di Francia.
Oltre a un gran numero di memorie pubblicate negli Annales de chimie et de physique dei quali dal 1840 fu editore, sono da ricordare le opere: Leçons sur la philosophie chimique (1837; trad. it., Livorno 1842) ed Essai de statique chimique des êtres organisés (1841), scritte con eleganza e chiarezza, ma nelle quali il D. sostenne le sue vedute personali con intransigenza e con poco rispetto per le opinioni altrui, sì da attirarsi aspre critiche da parte di J. Liebig. Dal 1827 al 1858 s'occupò ininterrottamente di questioni relative ai pesi atomici, nei riguardi sia della scelta sia della esattezza dei dati. Per i criterî che regolano la scelta tentò d'applicare la legge di Avogadro, ma l'uso che ne fece fu scorretto e illogico; per ciò che riguarda l'esattezza delle determinazioni, egli ebbe il merito fra l'altro, di rettificare insieme a J. S. Stas il peso atomico del carbonio proposto da J. J. Berzelius (12, 24 invece di 12). Ma la sua ostinazione nel seguire l'ipotesi di J. L. Proust nocque talora all'opera sua, e portò Stas a staccarsi da lui e a dichiarare apertamente nel 1858 essere l'ipotesi suddetta insostenibile. Naturalmente l'opera di D. si trovò in forte contrasto con quelle di Berzelius e in parte di Liebig e ne nacquero aspre e violente polemiche. Oltre ai lavori sui pesi atomici vanno ricordati i metodi generali da lui elaborati (p. es. quello per la determinazione della densità di vapore e dell'azoto organico, entrambi ottimi) e le importanti ricerche nel campo della chimica organica. Il D. sbarazzò il cammino della chimica organica dall'impaccio dannoso della teoria dualistica e in modo così persuasivo che Liebig stesso finì con lo schierarsi contro Berzelius; creò così la teoria unitaria dei tipi che rappresentò la prima tappa verso le attuali formule di struttura.