LANDRY, Jean-Baptis-de-Octave
Medico, nato a Limoges il 10 ottobre 1826, morto a Auteuil l'8 maggio 1865. Compì gli studî medici a Parigi, si dedicò allo studio delle malattie del sistema nervoso ed ebbe la laurea nel 1854. Esercitò la medicina a Auteuil.
Gli scritti principali sono le Recherches sur les causes et les indications curatives des maladies nerveuses (Parigi 1855) e la Note sur la paralysie ascendante aigüe, in Gaz. Hebd. de Méd., IV, 1859.
È noto per avere descritto una malattia del midollo spinale che va sotto il nome di Landry (o meglio paralisi ascendente acuta di Landry). È questa una malattia che s'inizia con febbre, vomito, dolori alla colonna vertebrale, dolori nevralgici. Dopo 24-48 ore incominciano a comparire le paralisi muscolari. Queste s'iniziano di solito agli arti inferiori e in breve tempo questi sono interamente paralizzati (paraplegia flaccida con abolizione dei riflessi tendinei e disturbi degli sfinteri dell'ano e della vescica). Successivamente la paralisi invade i muscoli del tronco e gli arti superiori. Successivamente ancora vengono colpiti i muscoli della nuca e del collo. Incominciano infine a comparire i sintomi bulbari: dispnea per paralisi del diaframma, disturbi della deglutizione per paralisi della faringe e del velo palatino, disturbi della pronunzia della parola per paralisi della lingua, delle labbra ecc., turbe cardiache e infine la morte. Mancano di solito disturbi della sensibilità che si possono limitare soltanto a un senso di formicolio negli arti affetti. L'evoluzione di questa malattia è assai rapida: la morte di solito avviene fra l'80 e il 120 giorno, ma può anche essere più precoce. In qualche raro caso la malattia s'arresta; s'ha allora una guarigione che lascia degli esiti permanenti. La malattia è d'origine infettiva e colpisce quasi elettivamente le cellule delle corna anteriori del midollo spinale (tipo poliomielitico). In qualche caso, oltre o invece delle cellule delle corna anteriori possono essere colpite le fibre nervose periferiche che da esse si dipartono e aversi il tipo polinevritico della malattia (J. J. Déjerine, A. Thomas).