ARP, Jean
Pittore, scultore e poeta, nato a Strasburgo nel 1887. Ha studiato a Weimar e a Parigi. A Monaco, nel 1912, collaborò a Der Blaue Reiter, con V. Kandinskij; e nel 1916 a Zurigo, con Tristan Tzara e Hugo Ball, lanciò la formula dadaista: Nel 1918 ebbe contatti con Max Ernst, a Colonia, e tentò la via espressionista. Dal 1925 lo si trova a fianco dei surrealisti (esposizione alla Galerie Surréaliste, 1926); da allora vive a Parigi, in Meudon, poi a Girasse (1940) per due anni. Dal 1942 in Svizzera.
Personalità complessa, e tuttavia mai contradditoria; originale e spericolato inventore di miti e ideologie figurative, egli ha rasentato tutte le correnti, dall'astrattismo al cubismo, determinandone a volte il corso e lo sviluppo. La poetica primitivista ha trovato nell'A. il più curioso e disponibile ricercatore: soprattutto, le pitture e i graffiti della preistoria paleolitica e neolitica hanno influito sulla sua immaginativa (Montagne, tavola, ancora, 1925, New York, Museum of Modern Art.). La sua ultima produzione pittorica, del 1942, è decisamente avviata di nuovo verso l'astrattismo: "forme neutre", superfici dinamiche, contorni fluidi, configurazioni di alta precisione strutturale, con l'impiego di sistemi polimaterici e "collages". La sua personalità tuttavia rimane sempre staccata dai superiori impegni astrattisti, per tutti i residui psicologici dei quali l'artista non ha mai voluto liberare la sua opera. Così come nella plastica, a volte di perfetta raffinatezza stilistica (Configurations, 1932, in pietra, Meudon; Concrétion humaine, 1933, Zurigo, Kunsthaus; Concrétion humaine, 1935, New York, Museum of Modern Art), l'idea appare pur sempre legata ad analogie realistiche. L'influenza dell'A. sulla formazione del cosiddetto gusto decorativo contemporaneo, e sulla stessa architettura, è stata tra le più vistose. Esposizioni principali, oltre alla citata, a Parigi, Galerie Goermann (1929); a Zurigo, Kunsthaus (1929, 1934, 1936); a Basilea, a Berna.
Bibl.: H. Ball, Die Flucht aus der Zeit, Monaco 1927; A. Basler, La sculpture moderne en France, Parigi 1928; S. Giedion - Velcker, New Roads in Modern Sculpture, in Transition, 22-23, 1935; Lissitzky e Arp, Kunst-Ismen, Zurigo 1914 e segg.; J. Sweeney, Plastic Redirections in 20th Century Painting, Chicago 1934; R. H. Wilenski, The Meaning of Modern Sculpture, New York 1932.