BUCHON, Jean-Alexandre
Nato a Menetou-Salon (Cher) nel 1791, morto a Parigi nel 1846. Benché abbia avversato teoricamente il movimento romantico, fu tra quelli che ne impersonarono con maggior vigoria il gusto caratteristico per le memorie patrie. Nella sua vasta e molteplice opera di editore e di erudito, spiccano le due grandi raccolte da lui curate: la Collection des chroniques nationales françaises écrites en langue vulgaire du XIIIe au XVIe siècle (voll. 46; 1826-28) e lo Choix de chroniques et mémoires sur l'histoire de France (voll. 14; 1835-1839), due fortunate iniziative librarie, di cui la seconda ripete o corregge in qualche punto la prima, e che mirano soprattutto a interessare il largo pubblico. Benché si tratti per molti testi di pure ristampe (così per il Processo di Jacques Coeur), e i suoi criterî editoriali non siano mai molto precisi e sicuri (pessima ad es. è per le opere dello Chastellain), si deve riconoscere che molto spesso le edizioni del B. segnano un progresso, che molte cose furono pubblicate per la prima volta da lui (così, ad es., L'ambassade de Louis roi d'Anjou au Juge d'Arborée) o sostituite a vecchie edizioni ormai introvabili (come ad es. La chronique du bon duc Loys de Bourbon). Né va soprattutto dimenticato che, nel suo insieme, l'opera editoriale del B. ha contribuito a quel risveglio dell'attività storica, già arrestata dalla Rivoluzione, che ha il suo suggello ufficiale con la fondazione della Sociéte de l'histoire de France e con la creazione dell'Ecole des Chartes.
Si notano nella sua opera una viva predilezione per il campo catalano e una non meno spiccata simpatia per quello italiano. Da ricordarsi, tra le sue benemerenze di catalanista: la traduzione della Cronica di Ramon Muntaner, l'ed. del testo originale della Cronica di Bernard Desclot e di quella bearnese di Miguel de Verms, l'ampio studio con cui rivelò nel t. XIV delle Notices et extraits des mss. de la Bibl. du Roi l'oggi celebre atlante catalano della Biblioteca nazionale di Parigi. Quanto all'Italia, il B. è autore di un'interessantissima Vic du Tasse (preposta alla Jérusalem Delivrée di Baour-Lormian, Parigi 1819), ove le sventure del Tasso sono spiegate come conseguenza della tirannide. Qui, anzi, le sue idee liberali si manifestarono così vivacemente, che gli valsero l'animosità di Luigi XVIII, a cui pure il libro era dedicato, nonché una lunga serie di persecuzioni poliziesche. È del B. l'opuscolo apparso nel 1821: Documents historiques sur les derniers événements arrivécen Sicile. Di soggetto prevalentemente italiano sono anche le Nouvelles recherches historiques sur la principauté française de Morée et ses hautes baronnies (voll. 2, Parigi 1845), frutto di ricerche nei nostri archivî, qualcuno dei quali, come quello Acciaiuoli della famiglia Ricasoli, non più esplorato scientificamente dopo di lui. Tra i moltissimi autori, francesi e stranieri, di cui il B. si fece editore (Platone, S. Girolamo, Bacone, Gibbon, Robertson, Montaigne, Brantôme, Montesquieu, Fleury, M. me Campan, ecc.) si trovano la Storia d'Italia del Guicciardini e le Opere complete del Machiavelli (Parigi 1836).
Bibl.: Qualche cenno biografico trovasi nella Litt. fanç. contemporaine di Quérard et Bourquelot s. v. Dànno un'idea sufficiente, benché incompleta, dell'attività scientifica del B. le colonne a lui dedicate nei cataloghi dei libri a stampa della Bibl. Nazionale di Parigi e del British Museum.