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AICARD, Jean

di Lucio D'Ambra - Enciclopedia Italiana (1929)
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AICARD, Jean

Lucio D'Ambra

Poeta e autore drammatico, nato a Tolone nel 1848, morto a Parigi nel 1921, membro dell'Accademia francese. Scrisse varî volumi di liriche romantiche e racconti assolati e coloriti su persone e costumi del suo Mezzogiorno; e, per l'ispirazione famigliare e bonaria e per la forma facile e spontanea, alcune sue opere ebbero larga diffusione, come i Poèmes de Provence (1874), la Chanson de l'enfant (1876), Jésus (1896), l'idillio provenzale Miette et Noré (1889), i romanzi Le roi de Camargue (1890) e Maurin des Maures (1908).

Per il teatro ridusse con libertà l'Otello di Shakespeare e compose varî drammi in versi, non privi d'efficacia drammatica, ma spesso enfatici e artificiali, dove in fiumi di parole sonore si perdono, inavvertiti, i freschi corsi d'acqua e le semplici parole schiette di alcuni movimenti lirici d'innegabile delicatezza e gentilezza. Più noto in Italia fu un suo dramma, Papà Lebonnard, famoso cavallo di battaglia di Ermete Novelli. Questi adattò alla sua persona una patetica figura d'orologiaio che, nel dramma rappresentato a Parigi, imitando atteggiamenti prosastici e conversativi della poesia alla Coppée (Les Humbles, Intimités), esprimeva in pallidi alessandrini sentimenti commossi e commoventi. Tali sentimenti però ebbero tutto il loro effetto sul pubblico solamente quando furono espressi in semplice prosa. Infatti il Papà Lebonnard, ch'ebbe in Francia un mediocre successo, fu dal Novelli rappresentato in Italia, in prosa, migliaia e migliaia di volte con memorabile fortuna.

Bibl.: J. Calvet, La poésie de J. Aicard, Parigi 1909; id., La prose de J. Aicard, Parigi 1913.

Vedi anche
Bonnàrd, Mario Attore e regista cinematografico italiano (Roma 1889 - ivi 1965); dopo l'esordio in Santarellina (1911) divenne attore di primo piano, romantico e raffinato (Ma l'amor mio non muore, 1913; Le memorie dell'altro, 1913). Dedicatosi anche alla regia, diresse fino alla morte moltissime pellicole generalmente ... Académie française Istituzione sorta (1629 ca.) dalle riunioni di un gruppo di letterati e organizzata regolarmente per opera di Richelieu, che nel 1635 ne divenne ‘protettore’ e le affidò il compito di preparare un dizionario, una grammatica, una retorica e una poetica. Con il successivo protettore, P. Séguier, acquistò ... romanzo In linguistica e in filologia, lo stesso che neolatino (➔ neolatine, lingue); filologia r., quella che ha per oggetto di studio, soprattutto comparativo, i testi letterari, antichi ma anche moderni, redatti nelle lingue romanze, e la cultura che essi esprimono. idillio Nome con cui i Greci designarono in origine qualsiasi poesia di piccole proporzioni, di genere descrittivo; l’argomento pastorale, non inerente necessariamente al concetto di i., andò prevalendo nel periodo ellenistico, e di argomento bucolico sono, in gran parte, gli Idilli di Teocrito. Di qui, in epoca ...
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    Scrittore (Tolone 1848 - Parigi 1921). Delle sue raccolte poetiche si ricordano: Les jeunes croyances (1867); Les rébellions et les apaisements (1871); La chanson de l'enfant (1876). Tra i romanzi: Le roi de Camargue (1890); L'ibis bleu (1893); Tata (1901); Maurin des Maures (1908). Scrisse anche numerosi ...
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