Poeta, romanziere e drammaturgo indiano (Benares 1889 - ivi 1937); tra i fondatori della scuola poetica chāyāvād ("scuola delle ombre"), che liberò la poesia hindī dalle ferree regole formali e dai temi obbligati della tradizione classica. Scrisse raccolte di liriche (Ānsū "Lacrime", 1926; Jharnā "La sorgente", 1927), e una sorta di moderno poema epico, Kāmāyanī (1936), sull'evoluzione della specie umana. Notevole fu il suo contributo alla drammaturgia, genere poco prolifico nella tradizione hindī, cui dedicò opere di introspezione psicologica e didascaliche, senza tuttavia perdere la vivacità dell'intreccio e dei dialoghi (Ajātaśatru, 1922; Janamejaya kā nāgajaiña "Il sacrificio del serpente di Janamejaya", 1926; Candragupta, 1931).