MacInerney, Jay
McInerney, Jay (propr. John Barrett McInerney Jr.). ‒ Scrittore e sceneggiatore statunitense (n. Hartford, CT, 1955). Studia scrittura creativa con R. Carver e si afferma nel 1984 con il romanzo Bright lights, big cty (1984; trad. it. Le mille luci di New York, 1986), da cui J. Bridges ha tratto un film nel 1988: caratterizzato dall’uso della seconda persona, è il ritratto di una generazione edonista e vuota (gli yuppies), perduta tra cocaina e sesso facile, ossessionata dall’idea di fama e denaro, il cui realismo proietta M. tra i maggiori esponenti (con B. Easton Ellis e T. Janowitz) di una nuova tendenza minimalista, che estremizza i conflitti identitari e radiografa il vuoto di valori e le illusioni di una società feroce dove la felicità è d’obbligo. Mentre Naked on the grass (1999; trad. it. 2000) è un’analisi impietosa del mito dell’equilibrio familiare, con il mondo crudele e paranoico delle top model di Model behavior (1998; trad. it. Professione: modella, 1999) M. torna sui temi d’esordio, descrivendone le metastasi nel nuovo millennio. L’immagine della precarietà accomuna i racconti di How it ended (2000; trad. it. 2000) alle rifrazioni del trauma dell’11 settembre descritte in The good life (2006; trad. it. Good life, 2007), dove solo i malesseri dell’ordinarietà compensano le ossessioni di una società sotto assedio, e alle corrosive storie di coppie dall’apparenza invidiabile di The last bachelor (2009; trad. it. 2009). A sé stanti i saggi dedicati da M. ai piaceri enologici, il cui ultimo capitolo è The juice: vinous veritas (2012; trad. it. 2012).