Marias, Javier
Marías, Javier. – Scrittore spagnolo (n. Madrid 1951), considerato tra gli autori europei di maggior interesse. Figlio del filosofo Julián e nipote del regista Jesús Franco, è tradotto in tutto il mondo e le sue opere hanno ricevuto premi e riconoscimenti internazionali (tra gli altri il premio internazionale della letteratura IMPAC, il Nelly Sachs, il Rómulo Gallegos, il Prix Femina etranger e il premio Nonino). Anche saggista e traduttore – ha tradotto numerosi autori anglosassoni tra cui T. Hardy, T. Bernhard, J. Conrad, R.L. Stevenson, W.H. Auden, I. Dinesen, W. Faulkner e la sua versione di The life and opinions of Tristram Shandy di L. Sterne ha vinto il Premio nacional de traducción Fray Luis de León nel 1979 – ha esordito a 19 anni con il romanzo Los dominios del lobo (1971), cui hanno fatto seguito tra gli altri El hombre sentimental (1986; trad. it. 2000), il suo primo successo, e poi ancora la raccolta di biografie Vidas escritas (1992; trad. it. 2004), Corazón tan blanco (1992; trad. it. 1996) e Mañana en la batalla piensa en mí (1994; trad. it. 1998). Un’opera, quella di M., visionaria, letterariamente irrealista, che indaga non tanto i fatti quanto le rinunce, le possibilità di vita irrealizzate, i desideri frustrati, le finzioni. A ciò corrisponde uno stile prolisso, ricco di divagazioni e incisi che spezzano la tessitura narrativa con frasi ripetute che affascinano e stordiscono. Del 2000 è la raccolta di racconti Salvajes y sentimentales. Letras de fútbol (2000; trad. it. 2002), brevi testi autobiografici sulla passione calcistica. Segue la trilogia Tu rostro mañana (trad. it.) – composta da Fiebre y lanza (2002; trad. it. 2003), Baile y sueño (2004; trad. it. 2007) e Veneno y sombra y adiós (2007; trad. it. 2010) – sull’incapacità di decifrare il reale e dunque di proteggersi da tradimenti e sofferenze. Riunisce gli articoli scritti tra il 2001 e il 2002 il volume Harán de mí un criminal (2003; trad. it. 2007), a cui hanno fatto seguito El oficio de oír llover (2005), Demasiada nieve alrededor (2007), Lo que no vado a decir (2009) e Ni se les ocurra disparar (2011). Del 2011 è il romanzo Los enamoramientos (trad. it. 2012) in cui per la prima volta l’io narrante è una voce femminile che racconta una storia che parla di morte, tradimento, dello svanire inesorabile di ciò che si percepisce come eterno e dell’innamoramento come fonte di azioni criminose.