JOHNS, Jasper
Pittore e scultore statunitense, nato ad Augusta (Georgia) il 15 maggio 1930. Compiuti gli studi presso la University of South Carolina (1946-49), frequenta a New York l'Art School e nel 1952 conosce R. Rauschenberg. Espone le sue opere in numerose personali e nel 1958 partecipa alla xxviii Biennale di Venezia. Nel 1963 è nominato direttore della Foundation of Contemporary Performance Art di New York e nel 1970 lavora come consulente artistico per la Merce Cunningham Dance Company. È presente, nel 1971, alla mostra New York Paintings and Sculpture 1940-1970, organizzata dal Metropolitan Museum di New York; all'esposizione dedicata alla American Pop Art allestita al Withney Museum di New York nel 1974; alla retrospettiva Biennales of Paris 1959-1975 al Museo Seibu di Tokio (1978). Nel 1988, in occasione della xliii Biennale di Venezia, rappresenta gli Stati Uniti e riceve il Leone d'oro.
Protagonista della pop art, J. reagisce al carattere introspettivo dell'espressionismo astratto elaborando una serie di opere in cui si appropria delle immagini di oggetti essenzialmente bidimensionali (bandiere, numeri e bersagli) con l'intento di creare realtà a sé stanti e non semplici ''rappresentazioni'' di oggetti. Il tema della costante e ambigua correlazione tra illusione pittorica e scultorea e l'oggetto reale riemerge, ancora più evidente, con l'assemblaggio di oggetti concreti sulla superficie della tela dipinta (Target with four faces, 1955, New York, The Museum of Modern Art). In Untitled del 1972 (Colonia, Museum Ludwig) compare, per la prima volta, il motivo crosshatch- fasci di linee irregolari tracciate, di solito, in tinte brillanti − che diverrà l'elemento formale prevalente nelle opere realizzate tra la metà degli anni Settanta e i primi anni Ottanta. Nelle opere più recenti, dal Ventriloquist del 1983 (Houston, Museum of Fine Arts) alla serie The Seasons (1985-87), l'iconografia appare più complessa e allegorica: l'interesse di J. sembra rivolto a una meditazione più personale sulla condizione dell'uomo, sulla storia dell'arte e sul proprio ruolo all'interno di essa. Vedi tav. f.t.
Bibl.: C. Hubert, Die graphic, Jasper Johns, Berna 1970; R. Field, Jasper Johns prints 1960-1970, New York 1970; M. Cricton, Jasper Johns, ivi 1977; D. Shapiro, Jasper Johns: Drawings, ivi 1984; M. Welish, Frame of mind: interpretating Jasper Johns, in Art Criticism, 1987; J. Yau, Jasper Johns, in Contemporanea, International Art Magazine, 2, 1988. Cataloghi di mostre: R. Castelman, Jasper Johns: a print retrospective, Museum of Modern Art, New York 1977; L. Castelli, Jasper Johns: The Seasons, L. Castelli Gallery, ivi 1987; M. Rosenthal, Jasper Johns, works since 1974, Philadelphia Museum of Art, Filadelfia 1988.