Giurista, scrittore e poeta slovacco (Martin, Slovacchia, 1874 - Bratislava 1945). Cittadino dell'impero austro-ungarico, studiò legge a Budapest, ma fin da giovane si cimentò nel comporre liriche patriottiche e satiriche: Verše ("Versi", 1905) e Po búrkach ("La cena", 1932). Nel 1913 uscì il suo primo romanzo, Malomestské rozprávky ("Racconti della piccola città"). Partecipò alla rivoluzione russa nella Legione cecoslovacca, combattendo contro i bolscevichi. Prigioniero di guerra in Siberia (1917 - 1919) descrisse tale esperienza in Zo zajatia ("Dalla prigione", 1919). Fece ritorno in Cecoslovacchia, dal 1929 presiedette il gruppo Slovak Moderna, associazione di liberi scrittori slovacchi. Pubblicò il romanzo Demokrati ("Democratici", 1934-37), caratterizzato da forte critica sociale. Osteggiò il regime filonazista instaurato da J. Tiso (1939) e l'ingresso della Cecoslovacchia, liberata dall'Armata rossa (1945), nell'orbita sovietica.