Wyman, Jane
Nome d'arte di Sarah Jane Mayfield, attrice statunitense, nata a St. Joseph (Missouri) il 4 gennaio 1914. Spigliata, tenace e ricettiva, a proprio agio nel genere brillante, nel corso della sua lunga carriera ha dimostrato la sua più autentica cifra espressiva nel melodramma, cogliendo il successo come interprete di personaggi femminili dolenti e votati al sacrificio. Numerosi i riconoscimenti ottenuti, tra cui, nel 1949, l'Oscar come migliore attrice protagonista per Johnny Belinda (1948) di Jean Negulesco.
Tentò dapprima la sorte come cantante (con il nome d'arte di Jane Durrell), poi si recò a Hollywood intorno alla metà degli anni Trenta, arenandosi in una serie di ruoli secondari (sostenuti con il nome d'arte di Sarah Jane Fulks), tra cui quello dell'amica di una cantante (Betty Grable) in Footlight serenade (1942; Baci, carezze e pugni) di Gregory Ratoff. Nel suo tirocinio ultradecennale affinò un talento assai versatile, rivelandosi attrice dal temperamento drammatico nel primo ruolo di protagonista, quello dell'avvilita Helen St. James, innamorata di uno scrittore alcolizzato, in The lost weekend (1945; Giorni perduti) di Billy Wilder. Subito dopo interpretò la spigliata amichetta del compositore Cole Porter (Cary Grant) in Night and day (1946; Notte e dì) di Michael Curtiz e quindi la rigida consorte di un agricoltore (Gregory Peck) nello struggente The yearling (1946; Il cucciolo) di Clarence Brown, interpretazione che le valse la prima nomination all'Oscar come attrice protagonista. Grazie a ruoli così diversi diventò ben presto un'attrice di prima grandezza e ricevette proposte molto allettanti: affiancò James Stewart in Magic town (1947; La città magica) di William Wellman, e non sfigurò nel western Cheyenne (1947; Notte di bivacco) di Raoul Walsh. Riscosse inoltre un enorme successo in Johnny Belinda nella parte di una povera sordomuta rimasta incinta dopo essere stata violentata da un marinaio. Successivamente tenne testa all'affascinante Marlene Dietrich in Stage fright (1950; Paura in palcoscenico) di Alfred Hitchcock e nello stesso anno impersonò la fragile Laura in The glass menagerie (Lo zoo di vetro) di Irving Rapper, dal dramma di T. Williams. Tornò alla commedia con l'irrisolto Here comes the groom (1951; È arrivato lo sposo) di Frank Capra, ma confermò la sua vocazione per il genere melodrammatico con due toccanti interpretazioni: quella di un'eroica infermiera in The blue veil (1951; Più forte dell'amore) di Curtis Bernhardt, che le valse una terza nomination all'Oscar, e quella di un'umile vedova in So big (1953; Solo per te ho vissuto) di Robert Wise. Ma soprattutto fu particolarmente convincente in due indimenticabili melodrammi di Douglas Sirk, Magnificent obsession (1954; Magnifica ossessione), per il quale ottenne ancora una nomination all'Oscar, e All that heaven allows (1955; Secondo amore), interpretati entrambi al fianco di Rock Hudson. In seguito sostenne con virtuosistico abbandono la parte di una malinconica zitella romantica in Miracle in the rain (1956; Incontro sotto la pioggia) di Rudolph Maté, per poi ripiegare su ruoli di caratterista, come quello di zia Polly in Pollyanna (1960; Il segreto di Pollyanna) di David Swift, e infine ritirarsi dal grande schermo. Ha mantenuto viva la propria popolarità grazie a un'intensa attività televisiva, iniziata negli anni Cinquanta con Jane Wyman presentes the Fireside Theatre e culminata con il serial Falcon Crest (1981-1990), in cui interpreta il ruolo della dispotica Angela Channing. Dal 1940 al 1948 è stata sposata con il futuro presidente degli USA Ronald Reagan.