SCOREL (Schorel), Jan van
Pittore, nato il 1° agosto 1495 nel villaggio olandese di cui prese il nome, morto il 6 dicembre 1562. Si formò negli studî di Alkmaar e di Haarlem, fu a Utrecht, fra il 1517-18, per qualche tempo scolaro del Mabuse. Intraprese nel 1519 un viaggio in Terrasanta; a Norimberga conobbe il Dürer; a Venezia lavorò nello studio di un fiammingo; a Gerusalemme rimase durante l'inverno del 1520-21; poi venne a Roma. Qui ottenne la protezione del papa olandese Adriano VI, il quale lo nominò sovraintendente alle raccolte pontificie, gli fece dipingere fra altro il proprio ritratto e gli assegnò un canonicato nella chiesa di S. Maria a Utrecht. Ordinato sacerdote, lo stato ecclesiastico non gl'impedì di vivere in concubinato con Agata van Schoonhoven, donna di famiglia aristocratica: è celebre il ritratto di lei, giovane sposa sorridente, nella galleria Doria Pamphili a Roma. Jan v. S. è il maestro principale del Cinquecento olandese. Gli studî nella Venezia del Giorgione e nella Roma di Raffaello fecero di lui un vero artista umanista. Per primo in Olanda divulgò e propagò per le chiese un'arte che pretendeva essere "classica": purgata dai goticismi, impregnata degli esempî dei grandi artisti italiani. Ebbe massima importanza nello sviluppo della scuola olandese, fra il secolo di Geertgen tot Sint Jans e il secolo di Rembrandt. Nei migliori suoi quadri il maestro con una pittura fluida e atmosferica raggiunge negli sfondi di paesaggio effetti di squisita e rara bellezza. Ritrattista valentissimo amò, dopo il 1530 circa, rappresentare i suoi personaggi all'aria aperta. In alcune composizioni trattò il nudo al naturale non più sulle orme di Michelangelo, ma in uno stile suo personale.
Fra le opere principali sono da menzionare il grande trittico giovanile che si trova tuttora a Obervellach nella Stiria ove egli lo eseguì quando vi fu di passaggio, ospite di Cristoforo Frangipane, condottiere dei Veneziani; un altro trittico con in fondo la prospettiva di Gerusalemme, fatto per il duomo di Utrecht per ordine del decano Herman van Lochorst e ora nel museo centrale di quella città; il Battesimo di Cristo nei musei di Berlino e di Haarlem; e il magistrale ritratto di famiglia nella galleria di Kassel.
Fu, a Utrecht, maestro di Maarten van Heemskerck e di Antonio Moro. Fu anche valente architetto e si distinse come tecnico idraulico.
Bibl.: G. J. Hoogewerff, J. van S., peintre de la Renaissance Hollandaise, L'Aia 1923; id., J. van S. en de Italiaansche kunst van zijn tijd, in Elseviers Geïllustreerd Maandschrift, 1924, pp. 81-89 e 171-79; id., S.-Parallellen, in Oud-Holland, XLVI (1929), pp. 197-214.