Pittore (Leida 1626 circa - ivi 1679). Iscrittosi all'univ. di Leida nel 1646, studiò a Utrecht con N. Knüpfer, a Haarlem con A. van Ostade e a L'Aia (1649-54) con J. van Goyen, di cui sposò la figlia. Visse poi a Delft (1654-57), ancora ad Haarlem (1661-69) e si stabilì infine a Leida, dove fu presidente (1671-73) e poi decano (1674) della gilda di s. Luca. S. guardò all'opera di J. Vermeer, G. Metsu, F. Hals e P. de Hoogh, elaborando tuttavia uno stile del tutto personale. Nella sua vastissima produzione trattò di preferenza scene quotidiane e popolari, con grande forza satirica e con intento moraleggiante uniti all'interesse per una rappresentazione oggettiva e accurata. Eseguì serie tematiche sui proverbî, scene familiari o lascive, feste (Cattiva compagnia, Louvre; Gioiosa compagnia, L'Aia, Mauritshuis; La famiglia dissoluta, Londra, Wellington Museum); lo stesso carattere satirico e oggettivo è comune ai dipinti religiosi (Cena in Emmaus, Amsterdam, Rijksmuseum). Le sue composizioni, talvolta con pochi e isolati personaggi, sono più spesso animate e affollate, caratterizzate da un'impaginazione teatrale (Banchetto di nozze, Londra, Wellington Museum); fu autore anche di ritratti, trattati con capacità inventiva e acuto senso di osservazione (Il fornaio Oostward e sua moglie, Amsterdam, Rijksmuseum).