SMREK, Ján
Pseudonimo del poeta slovacco Ján Čietek, nato a Zemianské Lieskovo il 16 dicembre 1898. Studiò teologia evangelica a Bratislava. Nel 1924-25 fu redattore di Slovenský denník ("Il quotidiano slovacco"), nel 1925 delle Národné noviny ("Giornale nazionale"). Dal 1930 lavorò nella redazione della casa editrice Mazač a Praga, fondandovi la rivista letteraria Elán ("Lo slancio").
Accanto a E. B. Lukáč e L. Novomeský, S. fu il maggiore rappresentante della poesia slovacca fra le due guerre mondiali. Nella sua prima raccolta, Odsúdený k večitej žížni ("Condannato a una sete perenne", 1922), risente del simbolismo di O. Březina e della musica di P. Verlaine. Nelle seguenti raccolte, Cválajúce dni ("Giorni galoppanti", 1925), Božské uzly ("Nodi divini", 1929), Iba oči ("Nient'altro che occhi", 1933), Zrno ("Il grano", 1935), espresse in versi caldi e sensuosi, che tengono dell'impressionismo, l'incanto delle semplici cose terrene, l'amore della propria terra e l'anelito di paesi lontani, di sognanti vagabondaggi. Nelle successive raccolte poetiche Hostina ("Il convito", 1944) e Studhňa ("La sorgiva", 1945) S. fermò con monumentale lirismo i disastri della guerra e la fiducia in tempi migliori.