Pseudonimo del poeta slovacco Ján Čietek (Zemianské Lieskovo, Slovacchia Occid., 1898 - Bratislava 1982). Nelle raccolte Cválajúce dni ("Giorni galoppanti", 1925), Božské uzly ("Nodi divini", 1929), Iba oči ("Nient'altro che occhi", 1933) cantò l'amore per la vita e per la propria terra con un melodioso impressionismo vicino al gusto del poetismo ceco. L'eco della guerra e la speranza in tempi migliori ispirano la poesia civile di Hostina ("Convito", 1944) e Studňa ("La fonte", 1945), mentre nei successivi Obraz sveta ("L'immagine del mondo", 1958), Struny ("Corde", 1962) e Nerušte moje kruhy ("Non spezzate i miei cerchi", 1965) a dominare è una struggente nostalgia, che permea anche il libro di memorie Poézia moja láska ("Poesia amore mio", 1968).