Scrittore ceco (Praga 1834 - ivi 1891). Maturata sui modelli del romanticismo tedesco (H. Heine) e ceco (K. H. Mácha), la sua poesia (Hřbitovní kvítí "Fiori di cimitero", 1858; Knihy veršů "Libri di versi", 1868 Písně kosmické "Canti cosmici", 1878; Balady a romance "Ballate e romanze", 1883) associa un cupo pessimismo a un'ironia scontrosa, in versi densi e ruvidi che si sciolgono infine nelle cadenze intimistiche dell'ultima raccolta, Prosté motivy ("Motivi semplici", 1883), cui seguirà il postumo Zpěvy páteční ("Canto del Venerdì Santo", 1896). Nelle sue brevi prose, che lo pongono fra i maestri del genere (Arabesky "Arabeschi", 1864; Různí lidé "Gente varia", 1871; ma soprattutto Povídky malostranské, 1878, trad. it. I racconti di Malá Strana, 1930), domina una minuziosa osservazione della realtà, venata di bonario umorismo e popolata dalle bizzarre figurine della Praga dell'epoca. N. svolse anche un'intensa attività di giornalista, critico teatrale e letterario.