MASARYK, Jan
Uomo politico cecoslovacco nato a Praga il 14 settembre 1886, ivi morto il 10 marzo 1948. Figlio di Tommaso M., il "presidente liberatore", condusse a termine gli studî a Bridgeport (S. U.) presso l'Accademia Commerciale. Durante la prima Guerra mondiale prestò servizio nell'armata austro-ungarica. Nel 1919 entrò in diplomazia. Nel 1921 fu nominato ambasciatore della repubblica cecoslovacca a Londra, dove rimase più di 16 anni. Dopo la crisi sudetica, dette le dimissioni dalla carica e si trasferì negli Stati Uniti. Fu tra i più attivi sostenitori del governo cecoslovacco in esilio, del quale entrò a far parte nel 1940 come ministro degli Affari esteri. Con instancabile attività mantenne viva la fiamma dell'indipendenza cecoslovacca, anche attraverso conversazioni alla radio, poi raccolte nel volume Volá Londyn (Parla Londra), che fu stampato per la prima volta nella capitale inglese con una prefazione di Eden. Il 18 luglio firmò il patto di alleanza tra Cecoslovacchia ed URSS. Collaborò anche alla formazione delle unità militari cecoslovacche che presero parte alle più importanti azioni belliche della seconda Guerra mondiale. Terminata la guerra, fu confermato nella carica di ministro degli Esteri e partecipò alla conferenza di S. Francisco. In seguito agli avvenimenti di Praga del febbraio 1948 sembrò dapprima che volesse riconoscere il nuovo stato di cose creato dall'iniziativa comunista, ma dopo pochi giorni, probabilmente in conseguenza di un grave collasso nervoso, si suicidò gettandosi dalla finestra.