Pseudonimo del poeta polacco Leszek Serafinowicz (Varsavia 1899 - New York 1956), uno dei rinnovatori della poesia polacca dopo il 1918; autore di componimenti poetici di attualità politica, va ricordato soprattutto per la raccolta di liriche Srebrne i czarne ("Argenteo e nero", 1924), ove densità e profondità di pensiero si uniscono a una forma di rara perfezione ritmica. Notevoli sono inoltre gli scritti di critica letteraria e di pubblicistica politica (Portrety ludzi, książek i zdarzeń "Ritratti di uomini, libri e avvenimenti", 1930-38; O literaturze polskiej "Sulla letteratura polacca", 1942; Mickiewicz, 1955).