Poeta polacco (Sycyna, Radomsko, 1530 - Lublino 1584). Studiò a Cracovia, a Königsberg e (dal 1552) a Padova. Ritornato in patria fu per alcuni anni segretario di Sigismondo Augusto, ma alla vita politica preferì (1569) la quiete del suo podere di Czarnolas. Come poeta latino (elegie, odi, epigrammi) K. non differisce molto dai contemporanei; come poeta polacco, invece, egli è il primo che abbia introdotto nella letteratura patria gli ideali poetici e culturali del Rinascimento e della Riforma da lui profondamente assimilati e resi aderenti alle condizioni di vita e di cultura polacche. Ciò è particolarmente sensibile nei Piésni ("Canti", 1586), ma anche la Fraszki ("Poesie leggere", 1584), l'idillio popolareggiante Sobótka ("La festa di S. Giovanni"), il dramma, su un tema omerico, Odprawa posłów greckich ("Il congedo dei messaggeri greci", 1578), prima tragedia rinascimentale polacca, e la solenne parafrasi dei Salmi di David (Psałterz Dawidów, 1578) ne recano l'impronta. Suo capolavoro sono i Treny ("Lamenti", 1580), in cui il dolore per la morte della figlioletta viene superato, oltreché dalla fede cristiana, da un umanistico senso della vita.