Hus, Jan
Riformatore religioso boemo (Husinec, Boemia merid., 1369 ca.-Costanza 1415). Si iscrisse a Praga alla facoltà delle arti e presto intraprese la carriera ecclesiastica. Nel 1400 o 1401, ordinato prete, iniziò la sua attività di predicatore rivelando vasta cultura filosofico-teologica e alta eloquenza. Fin d’allora aveva come fini principali l’elevazione della vita spirituale dei laici e del clero e la difesa della nazione ceca. Quando le opere di J. Wycliffe cominciarono a diffondersi in Boemia, l’università di Praga prese posizione contro l’insegnamento del riformatore inglese sotto la pressione dei teologi tedeschi, mentre la parte ceca si schierò a favore di J. Wycliffe. H. mantenne allora un atteggiamento neutrale, ma influenze wycliffiane non tardarono a manifestarsi in lui via via che si precisava la sua polemica contro la corruzione del clero e la sua dottrina teologica. Il dissidio si aggravò – e assunse un carattere spiccatamente nazionale – in occasione del grande scisma d’Occidente: H. seguì allora la politica neutrale del re Venceslao IV contro l’arcivescovo Zbyňek di Hasenburg e contro il clero tedesco, ma l’arcivescovo colpì d’anatema H. e l’università di Praga, che aveva assunto le posizioni di Hus. Con l’appoggio di Roma furono condannati e bruciati (1410) i libri di Wycliffe. H. si oppose, scrisse De libris haereticorum legendis, difese il De Trinitate del riformatore inglese e fu condannato per disubbidienza. Lo salvò la protezione di re Venceslao, che ordinò ai cattolici di Praga di non obbedire all’interdetto lanciato contro la città, mentre Zbyňek di Hasenburg fuggiva. L’attività di H. ebbe quindi modo di proseguire (dal 1405 aveva cominciato a scrivere in ceco e attorno al 1406 aveva fissato nel De ortographia bohemica dei canoni fondamentali per l’ortografia ceca) e la sua adesione alla dottrina della predestinazione di Wycliffe, che più tardi difese apertamente con la Defensio articulorum Wycliffe, si fece sempre più chiara. Un nuovo conflitto con Roma scoppiò per la violenta opposizione di H. alla promulgazione delle indulgenze da parte di Giovanni XXIII (Quaestio de indulgentiis; Contra bullam papae). Il 14 ott. 1414 H. partì per Costanza, col salvacondotto imperiale, per partecipare al concilio. In quei giorni scrisse il trattatello Utrum expediat laicis fidelibus sumere Sanguinem Christi sub specie vini, che ebbe molta importanza per la dottrina degli utraquisti. Nonostante il salvacondotto, il cardinale Pierre d’Aily lo fece arrestare e processare. Le accuse che gli furono rivolte si basarono soprattutto sulle tesi da H. sostenute nel suo trattato De ecclesia, ultimato nel 1413, connesso alla dottrina wycliffiana intorno all’idea della Chiesa come società di predestinati il cui unico corpo è Cristo. Rifiutò quindi di sottomettersi al concilio qualora la sua eresia non gli fosse esaurientemente dimostrata. Il 24 giugno 1415 i suoi libri furono bruciati; il 6 luglio fu condannato e arso vivo. Le dottrine di H. furono riprese dal movimento nazionale ceco che si chiamò appunto hussitismo (➔ ).