BENT, James Theodore
Viaggiatore e archeologo inglese, nato il 30 marzo 1852 a Baildon House presso Leeds (Yorkshire) e morto a Londra il 5 maggio 1897. Compì, da giovane, annui viaggi in Italia, poi in Grecia, in ultimo (1885-88) nell'Asia Minore, pubblicando in libri e in riviste le sue osservazioni e i suoi ritrovamenti. I viaggi d'Italia e di Grecia determinarono in lui l'amore per le indagini archeologiche, che lo spinse verso campi nuovi e mal noti. Nel 1889 si recò nelle isole el-Baḥrein del Golfo Persico e vi fece scavi, dai quali credette di poter trarre argomenti per sostenere essere ivi stata la culla della razza fenicia. Nel 1890 percorse la Cilicia Trachea, raccogliendovi iscrizioni greche. Poco dopo, passò nell'Africa Australe ed esplorò le misteriose ruine di Zimbabie, cui dedicò un volume, sostenendone le origini semitiche. Nel 1893 visitò Aksum e l'Eritrea, illustrandoue le rovine; a lui si debbono, fra l'altro, le copie - non perfette, ma assai migliori di quelle avutesi fino allora - delle iscrizioni di Aksum e di Jehà (Yeḥā) studiate da D. H. Müller di Vienna. Nel 1893-94 visitò il Ḥaḍramaut. Vi ritornò negli anni successivi, toccando sulla costa di Dhafār (Ẓafār) le rovine d'un'antica città identificata da lui con la Ahyssapolis di Tolomeo, esplorando Socotra di cui diede un'interessante descrizione, percorrendo parte della costa africana del Mar Rosso, ove rintracciò vestigia d'un'antica miniera d'oro e di stabilimenti da lui attribuiti ai Sabei. Pochi giorni dopo, rientrato a Londra, vi moriva.