PURDY, James
Scrittore americano, nato in Ohio il 17 luglio 1923. Dopo aver collezionato risposte negative da tutti gli editori di New York, riusciva a raggranellare la somma necessaria a pubblicare a proprie spese, nel 1956, 63: Dream palace e Don't call me by my right name, and other stories (trad. it., 63: Palazzo del sogno, Torino 1960). Egli è oggi considerato uno degli scrittori americani di maggior spicco. La scoperta e valorizzazione di P., dovuta in prima istanza a E. Sitwell, è opera soprattutto inglese, talché, ancor oggi, lo scrittore sostiene, anche se non completamente a ragione, di essere mal conosciuto nel proprio paese. Il suo humour, "nero, surreale e percorso da fremiti di terrore gotico", riveste un mondo d'innocenza violata, un mondo desolato che egli stesso definisce come "l'alienazione dell'individuo da una cultura che non ha più nulla di umano". Le assurde e penose relazioni tra uomo e donna si calano in un dialogo dell'assurdo manovrato con scaltrita sapienza. Le passioni non vi sono violente, le sue coppie non si odiano ma si limitano a litigare in un'atmosfera arguta, intelligente, senza speranza. Non a caso il commediografo Albee è un estimatore di Purdy.
Non altrimenti alcuni racconti di P. e una sua commedia in un atto, Children is all (trad. it., I figli sono tutto, Torino 1971), hanno avuto buon successo sui palcoscenici off-Broadway.
È comunque un'opera narrativa, Malcolm (New York 1959; trad. it., Malcolm, Torino 1974), a dare la piena misura delle possibilità artistiche di Purdy. La tradizionale vicenda d'iniziazione dell'innocente così cara alla tradizione letteraria americana diviene parabola comica, che si conclude ironicamente con il matrimonio e la morte del progettista, il quale, divorato e distrutto dalle altrui passioni, sarà prontamente e tranquillamente dimenticato. Tra le opere di P., oltre ai già ricordati 63: Dream palace e Don't call me by my right name, edizione privata, in due volumi, New York 1956; ristampato come Color of darkness, ivi 1957, con due racconti aggiuntivi; e, ancora, con Children is all, a cura di E. Sitwell, Londra 1961, si citano The nephew, New York 1960 (trad. it., Torino 1960); Eustace Chrisholm and the works, Fanar 1967; Jeremy's version, New York 1970 (trad. it., Torino 1973). Molte le traduzioni italiane dei romanzi.
Bibl.: Recent American fiction: some critical views, a cura di J. S. Waldmeir, Detroit 1963; On contemporary literature, a cura di R. Kostelanetz, New York 1964; Contemporary american novelists, a cura di T. Moore, Urbana Ill., 1964; The American novel: Two studies, a cura di T. Moore, Emporia 1965; B. Schwarzschild, The not-right house: Esasys on I. Purdy, Columbia (Missouri) 1969.