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HILTON, James

di Patrick McGilligan - Enciclopedia del Cinema (2003)
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Hilton, James

Patrick McGilligan

Giornalista, scrittore e sceneggiatore inglese, naturalizzato statunitense, nato a Leigh (Inghilterra) il 9 settembre 1900 e morto a Long Beach (California) il 20 dicembre 1954. Prolifico autore di romanzi e racconti, molti dei quali adattati per il grande schermo, alla metà degli anni Trenta si affermò a Hollywood con una serie di sceneggiature, scritte per lo più in collaborazione. Apprezzato per la sua sensibilità, per il suo talento nel delineare personaggi intensi e soprattutto nel costruire dialoghi realistici, nel 1943 vinse l'Oscar per la sceneggiatura di Mrs. Miniver (1942; La signora Miniver) di William Wyler, tratta da un romanzo di J. Struther e scritta insieme a Arthur Wimperis, George Froeschel, Claudine West.

Dopo aver frequentato il Christ's College, iniziò a lavorare come giornalista e insegnare a Cambridge. In questo periodo pubblicò anche alcuni gialli sotto lo pseudonimo di Glen Trevor. Ottenne la notorietà nel 1931 con il romanzo And now good-bye, e anche tutte le opere che scrisse in seguito furono notevoli successi editoriali e vinsero numerosi premi. Tra i film tratti dai suoi romanzi si ricordano Knight without armour (1937; La contessa Alessandra) di Jacques Feyder, Rage in heaven (1941; Follia) di W.S. Van Dyke e So well remembered (1947) di Edward Dmytryk. Nel 1944, da un suo libro ispirato alla condotta eroica di un medico durante il conflitto mondiale fu tratto il film The story of dr. Wassell (1944; La storia del dottor Wassel) di Cecil B. DeMille, interpretato da Gary Cooper. È tuttavia il romanzo Lost horizon ambientato in un regno incantato, Shangri-la, nascosto tra le montagne del Tibet, l'opera che meglio esemplifica gli ideali umanitari di H. ed è senza dubbio la squisita, indimenticabile versione cinematografica di Capra del 1937 (Orizzonte perduto) il film cui resterà indissolubilmente legato il suo nome. Ugualmente significativa può essere considerata la versione di Goodbye, Mr. Chips (Addio, Mr Chips!) diretta nel 1939 da Sam Wood e prodotta dalla Metro Goldwyn Mayer, con Robert Donat nel ruolo del timido maestro devoto ai suoi 'ragazzi' e alla moglie (Greer Garson). Del film nel 1969 è stato realizzato un remake musicale da Herbert Ross.Come sceneggiatore H. aveva collaborato con Frances Marion e Zoe Akins al raffinato dramma Camille (1937; Margherita Gautier) diretto da George Cukor, in cui Greta Garbo è la tragica eroina di A. Dumas. L'unica sceneggiatura basata su un suo romanzo e scritta dallo stesso H. è quella di We are not alone (1939; Non siamo soli), prodotto dalla Warner Bros., con la regia di Edmund Goulding, un dramma incentrato su un mite medico di campagna inglese innamorato dell'istitutrice dei figli e poi accusato di uxoricidio. Successivamente Alfred Hitchcock lo chiamò per rifinire l'ambizioso Foreign corrispondent (1940; Il prigioniero di Amsterdam), affidandogli probabilmente le scene relative all'anziano e idealista diplomatico dal cui rapimento prende avvio la storia. A questo fece seguito il film di propaganda bellica, assai popolare all'epoca, Mrs. Miniver di Wyler, prodotto dalla MGM, con Greer Garson e Walter Pidgeon nel ruolo di una coppia appartenente alla buona borghesia inglese che si trova ad affrontare gli sconvolgimenti della guerra. Dopo aver collaborato all'eccentrica commedia Tuttles of Tahiti (1942; Il peccatore di Tahiti) di Charles Vidor, con Charles Laughton, H. contribuì al film collettivo a episodi Forever and a day (1943; Per sempre e un giorno ancora!), realizzato da importanti personaggi dello spettacolo come René Clair e Goulding, per raccogliere fondi a sostegno dello sforzo bellico.

A Hollywood H. fece parte del comitato direttivo dell'Academy of Motion Picture Arts and Sciences, e fu inoltre uno dei dirigenti della Screen Writers Guild. Pur continuando a scrivere numerosi libri, cessò progressivamente la sua attività di sceneggiatore dopo la Seconda guerra mondiale, quando il suo impegno civico si tramutò in una ricerca tutta interiore sul significato ultimo della vita: la stessa ricerca che costituisce il tema di Lost horizon.

Vedi anche
Garson, Greer Garson ‹ġàasn›, Greer. - Attrice irlandese (Country Down, Irlanda, 1903 - Dallas 1996); formatasi in teatro, entrò nel cinema nel 1939. Disinvolta ed espressiva, ottenne l'Oscar nel 1942. Tra i suoi film: Goodbye Mr. Chips (1939); Remember? (1939); Pride and prejudice (1940); Blossoms in the dust (1941); ... Capra, Frank Regista e produttore cinematografico, naturalizzato statunitense (Bisacquino, Palermo, 1897 - Hollywood 1991); negli USA dal 1903, nel cinema dal 1921, diresse (dal 1926) varî film, ma la sua notorietà è legata soprattutto a quelli nei quali, con tono leggero, ha affrontato temi di carattere sociale ... Edmund Goulding Goulding ‹ġùuldiṅ›, Edmund. - Scrittore e regista inglese (Londra 1891 - Hollywood 1959); attore, dal 1912 sui palcoscenici inglesi, dopo la prima guerra mondiale si trasferì negli USA. Autore di romanzi e commedie, esordì nel cinema come sceneggiatore; passò poi alla regia, dimostrandosi ottimo direttore ... Gibbons, Cedric Scenografo irlandese (Dublino 1893 - Hollywood 1960). Attivo nel cinema dal 1915, supervisore di tutte le scenografie della Metro Goldwin Mayer, fu celebre per l'eleganza, l'accuratezza, la luminosità degli interni nelle scenografie da lui firmate. Da ricordare quelle per i film: The merry widow (1934) ...
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  • BIOGRAFIE in Letteratura
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    Romanziere e sceneggiatore inglese, naturalizzato statunitense (Leigh, Lancashire, 1900 - Long Beach 1954); già noto autore in Inghilterra di fortunati romanzi (Lost horizon, 1933; Goodbye, Mr. Chips, 1934), nel 1935 si trasferì a Hollywood, dove curò l'edizione cinematografica dei suoi romanzi precedenti ...
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