BIRNEY, James Gillespie
Nacque a Danville, nel Kentucky, il 4 febbraio 1792, da un ricco piantatore di origine irlandese; fu educato nel collegio del New Jersey (ora Università di Princeton); e nel 1816 fu eletto membro della Camera dei rappresentanti del suo stato natale. Ma poco dopo lasciò il Kentucky e si stabilì nell'Alabama, in cerca di nuove fortune politiche (1818). Nell'Alabama rimase fino al 1832, quando fece ritorno nel Kentucky per combattervi lo schiavismo. Ma egli non era un abolizionista. Il suo atteggiamento, a quel tempo, si può riassumere in questi termini: sviluppo della colonizzazione ma limitazione della schiavitù e del commercio degli schiavi. Tuttavia, dopo un viaggio nella Nuova Inghilterra (1829), lentamente egli piegò verso l'abolizionismo e finalmente emancipò i suoi schiavi (1834), abbandonò l'American Colonization Society, convinto finalmente che la colonizzazione favoriva lo sviluppo del commercio degli schiavi, e si dedicò al lavoro d'organizzazione della Anti-Slavery Society (1835). Sono di questi anni i suoi scritti sul problema della schiavitù: The sin of holding slaves (1834), Letter on colonization (1834), Vindicatition of abolionists (1835), nei quali egli defini l'opposizione irriducibile che esisteva fra il regime della libertà e il regime schiavista. La sua situazione nel Kentucky divenne allora insostenibile ed egli fu obbligato ad abbandonare il paese. Si ritirò dunque nell'Ohio, e a New Richmond fondò (1836) il Philanthropist, giornale nel quale si diede ad attaccare acerbamente democratici e Whigs e sostenne con vigore la necessità di un'azione politica da parte degli abolizionisti per risolvere il problema della schiavitù.
Considerato il capo degli abolizionisti politici, fu nel 1840 e nel 1843 candidato alla presidenza della repubblica, ma invano. La sua candidatura indebolì però gravemente quella di Clay e favorì la vittoria dei democratici. Pochi mesi dopo un tragico incidente mise fine alla sua vita politica: egli caddi da cavallo e, gravemente ferito, rimase incapace per sempre di qualunque lavoro. Morì oscuramente il 25 novembre 1857, alla vigilia stessa della guerra civile.
Bibl.: B. Green, Sketches of the life and writings of James G. Birney (1844); W. Birney, James G. Birney and his times, New York 1890.