Fisico tedesco (Amburgo 1882 - Gottinga 1964). Prof. (1920-33) a Gottinga, passò per motivi razziali negli USA di cui prese la nazionalità e dove fu prof. alla Johns Hopkins University (nel 1933 e, dopo un anno all'univ. di Copenaghen, ancora nel 1934); fu poi (1938) prof. di chimica fisica all'univ. di Chicago, dove lavorò sino al 1956. Durante la seconda guerra mondiale partecipò ai lavori per la preparazione della bomba atomica, assumendo tuttavia, insieme con altri colleghi, una netta posizione contro l'uso della bomba su località abitate. Il suo nome è legato a una serie di fondamentali ricerche sulla conduzione elettrica dei gas e sulla struttura dell'atomo; in collaborazione con G. Hertz condusse una celebre esperienza (esperienza di Franck-Hertz) che valse a provare come l'energia degli elettroni atomici possa variare soltanto "a salti" e non con continuità, potendo essa assumere unicamente certi determinati valori caratteristici, corrispondenti ai cosiddetti livelli energetici dell'atomo: questo risultato costituisce una solida base alle concezioni sulla struttura atomica enunciate da N. Bohr. Per queste ricerche gli fu attribuito, insieme a G. Hertz, il premio Nobel per la fisica nel 1925. Successivi lavori si riferiscono a questioni di fotochimica e di stabilità dei livelli energetici dell'atomo.