BEATON (o Bethune), James
Nome di due prelati scozzesi, appartenenti alla stessa famiglia e notevoli nella storia politica e religiosa del loro paese.
James il vecchio divenne maestro delle arti a St. Andrews nel 1493 e ottenne presto ricchi benefici, tra cui le abbazie di Dumferline, Kilwinnig e Artroath. Quest'ultima fu da lui (fatto vescovo di Galloway nel 1508 e arcivescovo di Glasgow l'anno successivo) ceduta al nipote David (v.), allorché, nel 1522, venne trasferito a St. Andrews. Nel 1509 egli rinunciò alla carica di lord tesoriere, che teneva dal 1505; dal 1513 era lord cancelliere. Il B. fu così una delle più importanti personalità politiche del regno, membro del consiglio di reggenza durante la minore età di Giacomo V, mentre il paese era dilaniato dalle lotte intestine. Contro la regina madre Margherita e l'Angus, che caldeggiavano per il giovine re un matrimonio inglese, il B. sostenne (e fu principalmente opera sua e del nipote) il matrimonio di Giacomo V con Maddalena di Francia e il mantenimento dell'alleanza tra i due stati. Chiuso nel suo castello di St. Andrews, il B. continuò la sua politica e perseguitò i propagandisti della riforma (nel 1528 fece bruciare Patrick Hamilton) fino alla morte (1539).
James il giovine, nato nel 1517, nipote del cardinal David (v.) educato in Francia, fu avversario della riforma e protestò nel 1542 contro le traduzioni della Bibbia in volgare. Nel 1552, in Roma, fu ordinato e consacrato arcivescovo di Glasgow. Consigliere della regina madre Maria di Guisa, fu con il partito francese e dovette perciò, nel 1560, rifugiarsi in Francia. Maria Stuart lo nominò tuttavia suo ambasciatore e tale egli rimase (sebbene partecipasse alla lega contro Enrico IV) fino alla morte, avvenuta il 24 (30) aprile 1603, mentre il suo re Giacomo VI, che nel 1598 gli aveva restituito, benché cattolico, beni e privilegi in patria, si avviava a raccogliere la successione al trono d'Inghilterra.
Bibl.: v. beaton, David.