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JAKUTI

di Carlo TAGLIAVINI - G. V. - Enciclopedia Italiana (1933)
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JAKUTI

Carlo TAGLIAVINI
G. V.

. Popolazione di lingua turca, che vive nella Siberia nord-orientale, raccolta principalmente nelle vicinanze dei fiumi: il nome nazionale è Sachà. I Jakuti costituiscono la nazionalità fondamentale della Repubblica sovietica socialista autonoma jakuta (v. Jakutia). Il loro numero era, nel 1897, di 225.000 individui e di 235.000 nel 1925.

Secondo il tipo fisico si distinguono in tre gruppi:1. Jakuti con mescolanza di sangue russo; 2. Jakuti dall'aspetto mongolico; 3. il tipo turco vero e proprio. Nel terzo gruppo si trova il grosso naso aquilino che li fa somigliare agl'Indiani dell'America. I capelli grossi, ruvidi e neri sono tagliati in tondo; il viso è abbronzato, le variazioni del colore vanno dal giallastro al marrone. I Jakuti non si distinguono per forza muscolare e hanno movimenti lenti. Dei loro sensi il più sviluppato è l'udito; hanno anche la vista buona, ma non distinguono le gradazioni dell'azzurro e del verde e spesso confondono questi colori. Presso i Jakuti continua il modo di vita praticato dai loro antenati: vivono in sedi nomadi (ulusj) e in villaggi fissi (naslegi), espressioni, peraltro, di provenienza esterna non jakuta. Sono, cioè, in parte cacciatori e si spostano da un luogo all'altro, in parte allevatori di bestiame con resti dell'antico sistema di vita errante, e in parte agricoltori sedentarî e pescatori. Nel nord alcuni gruppi posseggono anche mandre di renne. Sono in maggioranza abili artigiani e hanno molto sviluppate le attitudini al commercio, grazie alle quali essi hanno assunto una parte importante nella vita economica della Siberia orientale. L'abitazione nelle sedi fisse è generalmente una capanna molto stretta fatta di tronchi d'albero, a forma di piramide; all'esterno essa è spalmata di argilla o di sterco animale; le finestre sono molto piccole; il pavimento nell'interno è di terra.

L'abbigliamento maschile consiste in un mezzo caftano (son), che arriva fino al ginocchio, con un taglio dietro per maggior comodità nei viaggi a cavallo. D'inverno indossano sopra a questo una pelliccia (sanaiak). Il berretto di panno ha l'orlo di pelliccia e i guanti a sacco sono anche di pelliccia. Ai piedi portano stivali (torbasi) fatti con cuoio di renna o di cavallo. L'abbigliamento femminile è simile a quello maschile; in più le donne portano orecchini e altri ornamenti di metallo. Gli alimenti principali dei Jakuti sono: la carne, che mangiano quasi cruda, il pesce e tutti i prodotti del latte; un'ottima leccornia è il grasso.

I Jakuti amano i canti, ma la loro musica è molto povera. L'epos jakuto è invece ricco di episodî e di descrizioni; fra le creazioni dell'ingegno popolare la parte principale spetta forse agl'indovinelli e ai proverbî. La religione professata è la cristiana ortodossa con numerose sopravvivenze di sciamanismo.

Lingua. - Lo jakuto appartiene alla famiglia delle lingue turche; in questa occupa un posto importante per il suo carattere arcaico.

Insieme con il ciuvasso (v. ciuvasci) appartiene al sottogruppo caratterizzato per il mutamento di j prototurco in una sibilante (s in j akuto, ś in ciuvasso); jakuto e ciuvasso formano il cosiddetto "gruppo s" delle lingue turche che si contrappone a tutte le altre (dette "lingue j") le quali mantengono il j. Per es. sās "primavera", cfr. ciuv. śur, ma turco osm. e altri dial. jaz; suoχ "non", cfr. ciuv. śuk, ma turco osm. e altri dial. jok; sätte "sette", cfr. ciuv. śit't'šə, ma turco come jedi; lo jakuto possiede ancora delle vocali lunghe che gli sono peculiari e che si trovano sia in parola monosillabiche, sia nel secondo o terzo elemento di parole plurisillabiche, non mai in ogni modo nel primo elemento di parole plurisillabiche; se un monosillabo con vocale lunga diviene disillabo o plurisillabo per l'aggiunta d'un suffisso, la vocale s'abbrevia. Caratteristica è anche la ricchezza di dittonghi, dovuti certamente all'accento melodico per es. jac. uo 〈 prototurc. * o e 〈 prototurc. *og, così uon "dieci", cfr. ciuv. vun, turc. osm. on; jac. uol "figlio", cfr. turco osm. oyul; jac. üö 〈 prototurco *ö o *ög, per es. tüörd "quattro", cfr. turco osm. dört; üörät-, "insegnare", cfr. ciag. ögrät-; s iniziale del prototurco cade, mentre si conserva in ciuvasso; per es. as "capello", cfr. osm. (e altri dialetti j) sač.

Bibl.: W. Sieroszewski, 12 lat w kraju Jakutów, Varsavia 1900; M. A. Czaplicka, Aboriginal Siberia, Oxford 1914; W. Jochelson, Peoples of Asiatic Russia, Washington 1928; I. I. Majnov, Naselenie Jakutii, in Jakutija, Leningrado 1927; I. I. Zarubin, Spisok narodnostei S. S. S. R., Leningrado 1927; Carta etnografia siberiana dell'Accademia delle scienze dell'U. R. S. S., Leningrado 1927. Sulla lingua v.: O. Boethlingk, Über die Sprache der Jakuten, Pietroburgo 1851; E. K. Pekarskij, Slovar' jakutskago jazyka, Pietroburgo 1907 segg.; W. Radloff, Die jakutische Sprache i ihrem Verhältnisse zu den Türksprache, in Mem. Acc. Pietrob., VIII (1908), n. 7; K. Schriefl, Der "Genetiv" im Jakutischen und Verwandtes, in Keleti Szemle, XIII (1913), pp. 48-84 e 278-319; G. Németh, Az ösjakut hangtan alapjai (Fondamenti di fonetica protojacuta), nei Nyelvtudomány közlemények, XLIII (1914), pp. 276-326, 448-476 e Die langen Vohalen im Jakutischen, in Keleti Szmele, XV (1915), pp. 150-164; N. N. Pope, Učebnaja grammatika jakutskago jazyka, Mosca 1926.

Vedi anche
Jukaghiri (russo Jukagiry) Popolazione paleoasiatica occupante con gruppi sparsi la zona costiera del Mar Glaciale Artico fra i fiumi Indigirka e Kolyma. I Jukaghiri sono organizzati in clan totemici, parlano una lingua paleosiberiana. Ciukci (russo Čukči) Popolazione della Siberia nord-orientale, stanziata nell’omonima penisola e parlante un idioma del gruppo paleoasiatico. Tradizionalmente pescatori di cetacei e allevatori di renne, della loro cultura tradizionale hanno rilevanza le complesse pratiche sciamaniche e l’istituzione del matrimonio ... turco Con la locuzione popoli turco si intende un vasto complesso di popoli, le cui sedi primitive erano nell’Asia centrale e orientale, e che da quelle sedi hanno sciamato in età storica, con flusso ininterrotto, verso Occidente; le notizie a loro riguardo cominciano a farsi sicure a partire dal 6° sec. d.C. ... Olenëk Olenëk Fiume della Siberia settentrionale (2270 km), nella Iacuzia; nasce dall’altopiano centrale, ha percorso tortuoso e sbocca nel Mar Glaciale Artico (Mar di Laptev) a O della Lena. Navigabile per circa un terzo, è gelato per metà dell’anno.
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Altri risultati per JAKUTI
  • Jakuti
    Enciclopedia on line
    Popolazione della Siberia centro-orientale, occupante il territorio oggi chiamato Repubblica autonoma di Saha (➔), già Repubblica autonoma degli J. (o Iacuzia), e specialmente il medio e alto corso del fiume Lena e dei suoi affluenti. Gli J., che parlano una lingua turca arcaizzante di ceppo altaico, ...
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