Anabattista (n. Welsberg - m. sul rogo a Innsbruck nel 1536). A partire dal 1528, guidò l'emigrazione dei Tirolesi in Moravia; qui moderò i contrasti sorti fra le diverse comunità e correnti anabattiste, ponendosi a capo del gruppo più consistente e numeroso, che da lui prese nome (hutteriani, o hutteriti, ted. Hutteriten). Prevalentemente di lingua tedesca, ma provenienti anche dall'Ungheria, dalla Polonia e dal Veneto, i seguaci di H., che ebbero il loro centro nella città di Slavkov (Austerlitz), praticavano il comunismo assoluto e non riconoscevano autorità religiosa o civile oltre quella dei loro predicatori; ma, a differenza degli anabattisti di Münster, essi, seguendo l'insegnamento di H., non giungevano alla rivolta armata, abbracciavano anzi il principio della non violenza (anabattismo pacifico) e versavano puntualmente i tributi ai signori che li accettavano sulle loro terre. Tollerati dai nobili moravi, subirono ripetute persecuzioni imperiali; scacciati dalla Moravia (1622), si diffusero in Ungheria e Transilvania, poi in Ucraina (1781) e, un secolo più tardi, nell'America Settentrionale dove sussistono ancora alcune loro comunità, nel Dakota Meridionale e Settentrionale, nel Montana e nel Canada.