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BERNAYS, Jakob

di Angelo Taccone - Enciclopedia Italiana (1930)
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BERNAYS, Jakob

Angelo Taccone

Filologo tedesco, profondo e acuto investigatore di problemi letterarî e di storia della filosofia antica. Nato ad Amburgo il 18 settembre 1824, studiò a Bonn dal 1844 al '48 sotto Ritschl e Brandis e dal 1866 in poi fu bibliotecario capo e professore straordinario a Bonn. Tra i primi suoi scritti si ricordano i suoi lavori su Eraclito e su Lucrezio, del quale ultimo pubblicò in seguito un'eccellente edizione; nel 1855 uscì il suo libro capitale su G. G. Scaligero; nel 1856 il suo lavoro che assegna ad un ebreo di Alessandria la raccolta focilidea; nel 1857 la sua memoria famosa sul trattato aristotelico perduto circa gli effetti della tragedia (Grundzüge d. verlorenen bh. d. A. über Wirkung d. Tragödie, in Abh. hist.-philol. Ges. in Bresl., I [1857], pp. 135-202); nel 1861 il suo lavoro sulla Cronaca di Sulpicio Severo; nel 1863 la memoria sui dialoghi di Aristotele in relazione con le restanti sue opere; nel 1866 lo scritto sul trattato teofrasteo περὶ εὐσεβείας (Th. Schrift über Frömmigkeit, Berlino 1866). Notevoli ancora la traduzione dei primi tre libri della Politica d'Aristotele con molte e acute congetture testuali (1872), la pubblicazione dello pseudo-platonico trattato sull'indistruttibilità del mondo (1876), lo studio su Luciano e i cinici (1879). Per consiglio di lui l'Accademia berlinese iniziò la pubblicazione dei commentatori greci di Aristotele. Le sue Gesammelte Abhandlugen uscirono in 2 voll. nel 1885 a cura di H. Usener.

Bibl.: C. Schaarschmidt, in Biograph. Jahrbuch, 1881, pp. 65-82; J. E. Sandys, A short history of classical scholarship, Cambridge 1915, III, p. 176 segg.

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