CARSTENS, Jakob Asmus
Pittore, nato a Sankt Jürgen (Schleswig) il 10 maggio 1754, morto a Roma il 25 maggio 1798. Dapprima commerciante, si recò poi a Copenaghen per dedicarsi alla pittura. Odiava gli studî accademici e l'apprendimento approfondito della tecnica della pittura. Nel 1783 cercò di andare a Roma ma giunto a Mantova dovette ritornarsene in patria; si fermò poi a Lubecca e a Berlino, e vi divenne professore dell'Accademia. Nel 1792 poté finalmente recarsi a Roma. Quivi, liberatosi d'ogni obbligo verso l'Accademia di Berlino, visse interamente secondo i suoi ideali fino alla morte. La sua arte, lui vivo, fu oggetto di grande ammirazione. Un'esposizione delle sue opere ebbe molto successo e diede origine a discussioni vivaci. Egli riteneva eterni modelli le opere dell'antichità classica; credeva che la pittura fosse trascurabile e che le cose principali fossero la scelta del soggetto e la poesia dell'invenzione, non l'esecuzione. Con lui propriamente ebbe principio quel genere di pittura tedesca detta Bildungsmalerei, che durò per tutto il sec. XIX, fino all'inizio dell'impressionismo. Il Carstens influ̇ì direttamente sui classicisti e sui nazzareni. Anche il suo disprezzo per la tecnica portò coi suoi seguaci una deplorevole decadenza della pittura in Germania. La maggior parte delle sue opere si trova nel Museo di Weimar, a Copenaghen nella collezione di stampe (La spedizione degli Argonauti) e nel Museo Thorwaldsen. La Nationalgalerie di Berlino possiede 4 suoi cartoni: La battaglia di Rossbach, I capi greci nella tenda di Achille, Priamo dinanzi ad Achille e La traversata di Megapente. Nella Kunsthalle d'Amburgo l'Autoritratto, con alcuni disegni.
Bibl.: L. Fernow, Leben des Künstlers C., 2ª ed., Hannover 1867; F. v. Alten, Der Maler A. J. C., Schleswig 1865; id., Versuch eines Verzeichnisses der Werke von C., Oldenburg 1866; R. Schoene, Beiträge zur Lebensgeschichte des Malers C., Lipsia 1866; A. Sach, A. J. C., Jugend und Lehrjahre, ecc., Halle 1881, F. Noack, in Thieme-Becker, Künstler-Lexikon, VI, Lipsia 1912.