Bolsonaro, Jair Messias. – Militare e uomo politico brasiliano (n. Glicério 1955). Diplomatosi nel 1977 all'Academia Militar das Agulhas Negras, ha servito per un breve periodo nelle unità di artiglieria campale e di paracadutismo dell'esercito; entrato in politica nel 1998 nelle fila del Partito democratico-cristiano, è stato eletto alla Camera dei deputati nel 1991, ottenendo successivamente sette mandati consecutivi. Affiliato a vari partiti di ideologia conservatrice (Partito progressista riformatore, 1993-95; Partito progressista, 1995-2003; Partito laburista brasiliano, 2003-2005; Partito del movimento democratico brasiliano, 2005; Partito progressista, 2005-2016; Partito sociale cristiano, 2016-17; Partito social-liberale, 2018), seguendo il modello di comunicazione politica tracciato da D. Trump ha provocatoriamente e aggressivamente assunto negli anni posizioni di netta matrice autoritaria e neofascista, difendendo la dittatura militare e legittimando il ricorso alla tortura, ostentando pregiudizi omofobi, misogini e razzisti, ed elaborando un programma politico contrario a ogni principio di difesa dei diritti umani e di tutela dell’ambiente. In un Paese dilaniato dalla povertà e demotivato alla partecipazione pubblica dai numerosi scandali politici succedutisi nella sua storia recente, B. è riuscito a indirizzare a suo favore la deriva populista e reazionaria del pensiero comune e, presentatosi alle elezioni presidenziali dell’ottobre 2018 come candidato del Partito social-liberale - sebbene le reti sociali abbiano registrato un crescente movimento di protesta contro l’uomo politico, organizzato soprattutto da donne e omosessuali - si è affermato al primo turno (46%) sul candidato del Partito dei lavoratori F. Haddad (29%), che ha sconfitto al ballottaggio ottenendo il 55,1% dei consensi contro il 44,9% aggiudicatosi dallo sfidante e subentrando nella carica dal 1° gennaio 2019 a M. Temer come trentottesimo presidente del Paese. Fondatore del partito di ideologia ultraconservatrice Aliança pelo Brasil (APB), i consensi accordati alla sua presidenza sono stati progressivamente erosi da fattori quali una gestione inefficace dell'emergenza sanitaria provocata dalla pandemia da Covid-19, politiche ambientali nettamente contrarie alla salvaguardia del patrimonio naturale e della biodiversità e provvedimenti economici tesi alla protezione degli interessi delle fasce sociali a maggior reddito, come evidenziato dai risultati delle consultazioni presidenziali svoltesi nell'ottobre 2022, alle quali l'uomo politico ha ottenuto il 43,7% dei consensi contro il 48,4% aggiudicatosi dall'ex presidente Lula, candidato della sinistra,che lo ha sconfitto al ballottaggio ricevendo il 50,9% delle preferenze ed essendo eletto nella carica presidenziale per un terzo mandato. Nel giugno 2023 il Tribunale elettorale brasiliano ha condannato l'uomo politico all'ineleggibilità per otto anni.