BALMES, Jaime Luciano
Filosofo e apologista cattolico spagnuolo, nato a Vich il 22 agosto 1810, morto ivi il 9 luglio 1848. Ordinato sacerdote nel 1834, si laureò in teologia l'anno successivo nell'università di Cervera. Tenne a Vich una cattedra di matematica (1837-1841), quindi si trasferì a Barcellona. Durante questo tempo si dedicò allo studio della filosofia e soprattutto di quella di S. Tommaso. Per un decennio, sino alla sua morte immatura, svolse in periodici da lui fondati (La Civilizacion, 1841-1843; El Pensamiento de la nación, 1843-1846) e in varie pubblicazioni una feconda operosità, prevalentemente apologetica, in difesa della chiesa cattolica e delle sue dottrine. Esordì con due memorie: El celibato clerical (1839), e Observaciones... sobre los bienes del clero (1840) contro l'Espartero, e toccò l'apice della sua attività letteraria con El protestantismo comparado con el catolicismo (4 voll., 1842-1844), in risposta alle accuse del Guizot nella sua Histoire de la civilisation en Europe. Questa apologia fu subito tradotta nelle principali lingue europee come le altre sue opere filosofiche: El criterio (1845), la Filosofía fundamental (1846), e la Filosofía elemental (1847, nelle quali tenta di rinnovare la scolastica, adattandola ai tempi moderni. Nei suoi numerosi scritti politici tentò, benché invano, la conciliazione dei partiti carlista e isabellista, e difese le riforme politiche di Pio IX contro i conservatori esagerati. Nel 1848 fu nominato membro dell'Accademia.
Obras completas in 33 voll., Barcellona 1925-1927, edizione critica a cura di I. Casanovas, che ne prepara una compiuta biografia.
Bibl.: Blanche Raffin, J. Balmes, sa vie et ses ouvrages, Parigi 1849; Gonzalez Errero, Estudio histórico critico sobre las doctrinas de Balmes, Oviedo 1905; Dictionn. de Théol. Catholique, II, Parigi 1910, p. 132.