RIVIÈRE, Jacques
Scrittore francese, nato a Bordeaux il 15 luglio 1886, morto a Parigi il 14 febbraio 1925. Rivelò il suo fine temperamento critico, pensoso dei problemi spirituali, col volume Études (1912; su Baudelaire, Claudel, Gide, ecc.). Prigioniero quasi dall'inizio della guerra mondiale, scrisse in Germania le note da cui è poi venuto À la trace de Dieu (postumo, con prefazione di P. Claudel, 1925).
In Svizzera, dove infermo fu mandato nel 1917, compose L'Allemand (edito nel 1918), ricordi e riflessioni di prigionia. Anche il romanzo Aimée (1922) è stato scritto in Germania.
Direttore della Nouvelle Revue Française dal 1919, fu al centro di uno dei più significativi movimenti letterarî posteriori alla guerra mondiale. Le sue tappe nel cammino verso la fede sono segnate nella Correspondance con P. Claudel (vol. 1, 1925), e in quella con Alain-Fournier, suo cognato (voll. 4, 1926-28). Altri scritti sono stati raccolti dopo la morte, tra cui Rimbaud (1930); Moralisme et littérature (1932); Florence (romanzo, 1935).
Bibl.: Hommage à J. R. della Nouvelle Revue Franç., 1925; P. Charlot, J. R., 1934.