Maritain, Jacques
Filosofo neotomista francese (nato a Parigi nel 1882). Hanno un posto non secondario, negli scritti sull'arte di M., le sue riflessioni sulla poesia di Dante. Era naturale che il suo gusto, nutrito da un lato della lettura degli scrittori biblici e medievali, dall'altro della poesia simbolistica e del contatto con poeti, artisti e musicisti contemporanei, si rivolgesse anche all'opera dantesca. Gli furono guida, nella lettura, gli studi sul pensiero dantesco di filosofi come Gilson e le interpretazioni e i commenti di poeti e critici moderni, soprattutto anglosassoni, come T.S. Eliot, A. Tate e F. Fergusson. Alla poesia di D. dedicò un saggio, composto in America e pubblicato dapprima, con il titolo Dante's Innocence and Luck, nella rivista di gusto simbolista " Kenyon Review " XIV (1952) 301-323, accolto poi nel volume Creative Intuition in Art and Poetry (New York 1955; trad. ital. L'intuizione creativa nell'arte e nella poesia, Brescia 1957, 402-422).
Da T.S. Eliot viene il suggerimento del paragone fra D. e Baudelaire o in genere con i poeti moderni; da Fergusson l'idea dell'unità sostanziale della poesia dantesca, al tempo stesso canto, poesia del teatro e poesia del racconto. Collegato invece con le meditazioni estetiche di M. è il problema principale da lui affrontato: quello cioè del rapporto fra la fede teologica di D., la sua emozione creativa e la qualità " integra ", " pura " e " ingenua " della sua facoltà di poeticamente conoscere. Di un interesse per D., precedente a questo saggio, non si trova testimonianza né nelle altre opere, né nei Carnets di M., né nell'importante Journal della moglie Raïssa.
Bibl.- J.M. - Son oeuvre philosophique, Parigi s.a. (ma 1950, con bibl.); D. Gallaghen, The achievement of J.M. - A. Bibliography 1906-1961, Garden City 1962; E. Guidubaldi, D. europeo, I, Firenze 1965, 193-224; J.M., a c. di A. Pavan, Brescia 1967; H.L. Bauer, Schöpferische Erckenntis. Die Asthetik J. Maritains, Monaco 1969 (con bibl.).