LEMERCIER, Jacques
Architetto, nato a Pontoise circa il 1585, morto a Parigi il 4 giugno 1654. Nel 1607 il L. venne in Italia e si trattenne sei anni a Roma; nel 1613 era di nuovo a Parigi, occupato a costruire il palazzo Bouillon. Già nel 1618 era stipendiato come architetto del re; succedette al Lescot nella direzione dei lavori del Louvre e vi edificò il padiglione dell'Orologio ove ebbe a collaboratore il Sarrazin, a cui si deve il gruppo delle cariatidi. Lavorò molto a Parigi: iniziò la cappella del Val de Grâce, ma fu soprattutto l'architetto del Richelieu. Nel 1627 iniziò per il cardinale la costruzione di un complesso unico in Francia, la città e il castello di Richelieu; e vi dovette dar prova di tutto il suo talento, eccellendo, secondo i contemporanei, nella disposizione delle masse. Il castello è scomparso, ma sono rimasti i 28 padiglioni della via principale. Della Sorbona rimane la sola cappella (1635); Rueil (1634-36) è scomparso; del Palazzo Cardinale, poi Palais Royal, rimane la sola galleria detta des Proues, concepita con grande sobrietà, e la cui decorazione piuttosto mediocre sembra superflua: ma, sebbene la maggior parte delle opere del L. sia scomparsa, pare certo ch'egli abbia molto contribuito alla formazione dell'arte classica francese. Romano per l'amore delle ampie superficie, per l'austerità, del resto poco apprezzata dai suoi contemporanei, la sua opera era indispensabile all'evoluzione dell'architettura francese tra il Lescot e il Mansart.
Bibl.: Thieme-Becker, Künstler-Lexikon, XXIII, Lipsia 1929; L. Hautecoeur, Histoire du Louvre, Parigi 1929; L. Batiffol, Le Louvre, Parigi 1930.