Architetto (Irancy, Yonne, 1713 - Parigi 1780). Contro il volere del padre notaio, partì (1731) alla volta di Roma, dove il suo interesse per i monumenti antichi e moderni e la sua abilità nel rilevarli lo fecero ammettere all'Accademia di Francia (1734-37). Dal 1738 a Lione, ebbe l'incarico di realizzare tra l'altro la Loge du Change, il teatro (distrutto) e soprattutto la facciata sul Rodano dell'Hôtel-Dieu (1739-48), che lo rese famoso. Nel 1750 accompagnò in Italia il fratello di Madame de Pompadour, il marchese di Marigny, futuro surintendant des bâtiments, ed ebbe modo di studiare e disegnare i templi di Paestum. Nel 1755 gli fu affidata la costruzione di Sainte-Geneviève, opera che lo impegnò per il resto della sua vita: preceduta da un portico colonnato, a pianta a croce greca (con cripta dove è usato l'ordine dorico), cupola su alto tamburo nella crociera, la chiesa, considerata tra le prime espressioni del neoclassicismo, riprende in alcune soluzioni strutturali principî costruttivi dell'architettura gotica, motivo del resto presente nel dibattito architettonico contemporaneo. L'ideale di S. di conciliare regolarità, monumentalità e morfologia classica con la leggerezza propria delle strutture gotiche, comportò tuttavia nel corso della realizzazione una serie di problemi di statica e quindi modifiche del progetto iniziale (pilastri, anziché colonne, come sostegni della cupola). Nel 1791 la chiesa fu trasformata in Panthéon e destinata ad accogliere le ceneri dei più grandi uomini francesi.