Scrittore (Béziers 1611 - ivi 1678). Fu, come il fratello Antoine (n. Béziers 1621), oratoriano, ma non fu ordinato sacerdote. Protetto prima dal gran cancelliere Seguier, poi dalla duchessa de Longueville, infine dal principe di Conti, che accompagnò in una missione in Provenza, fu accademico di Francia nel 1639, ma non scrisse che pochissime opere; è ricordato soprattutto per un suo trattato, La fausseté des vertus humaines (2 voll., 1677-78), che mostra la fondamentale vanità di molte virtù umane, e che ricorda e riprende temi e pensieri delle Maximes di La Rochefoucauld (1a ed. 1665). A lui vengono attribuite le Maximes politiques mises en vers (1669), che in realtà furono scritte dal fratello Antoine.