DELILLE, Jacques
Letterato francese, nato il 22 giugno 1738 a Aigueperse (Alvernia) e morto il 1° maggio 1813 a Parigi. Docente di poesia latina al Collège de France, assurse a rapida fama con la traduzione delle Georgiche di Virgilio (1770): dopo la quale l'intervento del Voltaire gli procurò l'ingresso all'Académie française (1774). Il D. divenne il "poète à la mode" e fu considerato il "genio poetico" della Francia, dopo Voltaire. Pubblicò numerose composizioni di genere idillico e descrittivo, in stile classicheggiante, fra cui ebbe grande diffusione Les Jardins ou l'Art d'embellir les paysages (1782), poema didattico, analitico, intellettuale, con qualche punta di sentimentalità. È innegabile che il D. merita d'essere considerato il più grande poeta descrittivo del Settecento francese. La rivoluzione ne interruppe la felice carriera: arrestato, dovette la sua salvezza alla protezione del feroce Chaumette. A richiesta del governo rivoluzionario, compose, per la festa dell'Essere supremo, un Dithyrambe sur l'immortalité de l'âme (1794): ma poco dopo lasciò la Francia. Durante l'esilio tradusse il Paradiso perduto di Milton, e compose il poema La Pitié. Richiamato nel 1802 dal Consolato, riebbe la cattedra di poesia latina al Collège de France e il suo grado di accademico. In questo ultimo periodo di quiete compose: L'homme des champs ou les Géorgiques françaises (1802 e 1805); la traduzione dell'Eneide (1804); L'Imagination (1806 e 1815); Les trois Règnes de la Nature (1808); e la Conversation (1812), poema in tre canti, dove la poesia idillica si alterna con una poesia di tono mondano e raffinato, e dove si sente in parte l'imitazione de le Conversazioni dell'italiano Clemente Bondi (1778). Invece nel poema L'Imagination s'avvertono riflessi della nuova poetica che stava sorgendo. E, sebbene il senso della forma, la mondana eleganza e la levigata tornitura del fraseggiare e tutto il tono della cultura siano nel poeta d' un gusto tipicamente neoclassico settecentesco, c'è nella sua opera una certa armoniosità musicale e una carezzevole compiacenza che preludono ai tempi nuovi. Le Øuvres complètes furono pubblicate in 16 voll. (Parigi 1824).
Bibl.: Sainte-Beuve, Portraits littéraires, voll. I e II; A. Malet, D., le poème de la Conversation, in Revue d'Auvergne, 1885; L. Delaruelle, Lamartine lecteur de D., in Revue d'hist. littér. de la France, 1911.