JACQUES de Braibant
Scultore documentato dal 1369 a Tournai, nelle Fiandre meridionali, e morto probabilmente di peste in questa città tra il 3 e il 15 settembre 1400, J. deve essere considerato uno dei maggiori artisti attivi nella città sul finire del Medioevo (Nys, 1993a).Probabilmente originario dell'Alta Mosa (il villaggio di Braibant è posto nella zona dei giacimenti del c.d. marmo nero nella regione di Dinant), J. proveniva da una famiglia di artigiani specializzati nella lavorazione della pietra e nella fusione del rame: un Jean de Braibant, scalpellino e cavatore, è attestato a Tournai nel 1346 e nel 1363; un Vincent de Braibant, anche lui attivo nell'ambito dell'utilizzo della pietra, nel 1368 e 1370; un Jacquemart de Braibant "faiseur d'aniaus de laiton" nel 1385. L'artista compare nei documenti d'archivio di volta in volta in qualità di "tailleur d'images" e di "graveur de lames". Questa indicazione permetterebbe di identificarlo come uno di quei rari artisti che a Tournai avrebbero riunito le competenze di scultore di lastre tombali, per le quali si adoperavano i calcari blu, cioè i marmi di estrazione locale, e quelle di scultore di figure, per le quali lavorava la pietra bianca ad alto rilievo o a tutto tondo (Nys, 1993a).Le menzioni più antiche, che lo vedono operare nel 1369 sul cantiere del coro della chiesa di Saint-Jacques a Tournai (piscina liturgica, bacini in pietra, elementi di modanature per archi), lasciano supporre che J. abbia potuto iniziare l'attività come semplice scalpellino in linea con il profilo professionale del citato Jean de Braibant, indicato ragionevolmente come suo padre: va ricordato che a Tournai, fino a poco dopo il 1424, cavatori, scalpellini e scultori dipendevano dalla stessa corporazione dei muratori. I conti dell'opera della cattedrale di Tournai per l'anno 1378 riferiscono che J. eseguì per il portale della Halle des Doyens le statue di un re, di una regina e di Dio, con decorazione policroma eseguita dal pittore Philippe Voisin. Nel 1396 J. si incaricò di restaurare la statua del re che era stata danneggiata nel corso dei lavori di costruzione del coronamento del beffroi cittadino. Questo gruppo, distrutto già prima del sec. 17° - le tre statue che figurano sulla facciata della Halle des Doyens in un disegno (Bruxelles, Bibl. Royale, 16823, cc. 15v-16r) sembrano risalire, dal punto di vista stilistico, al più presto alla seconda metà del sec. 16° -, risulta contemporaneo a un certo numero di gruppi scultorei monumentali degli antichi Paesi Bassi meridionali, al novero dei quali va ascritto anche il portale meridionale di Saint-Martin di Halle/Hal nel Brabante (ca. 1380), attribuito alla mano di scultori di Tournai (Didier, Henss, Schmoll, 1970).Nel 1381 risulta che J. scolpì due lastre votive per il cittadino di Tournai Vinchent As Vaques e per sua madre, destinate a essere poste nel chiostro della cattedrale di Notre-Dame e nella chiesa di Saint-Pierre. Nessuno dei due rilievi si è conservato, ma tutto lascia ipotizzare che si trattasse di lavori in calcare blu. Tale menzione si rivela ancora più interessante dato che permetterebbe di identificare J. come uno di quegli scultori cui possono essere attribuiti i numerosi ex voto di Tournai, per la maggior parte in pietra blu, famosi soprattutto per i collegamenti stabiliti negli anni trenta del sec. 15° con la pittura su tavola, in particolare con la produzione del Maestro di Flémalle, di Robert Campin e di Roger van der Weyden. Opera coeva alla lastra funeraria di Vinchent As Vaques è l'ex voto per Nicolas de Seclin nella cattedrale di Tournai, di notevole qualità plastica, che potrebbe essere attribuito alla mano di Jacques.Nel 1393-1394 l'artista eseguì in Francia per il Capitolo di Saint-Amé di Douai (dip. Nord) alcune statue di angeli del tipo di quelle che si trovavano in origine disposte lungo il perimetro del coro della cattedrale di Arras (dip. Pas-de-Calais). Nel 1396 J. è ancora documentato a Tournai in qualità di "tailleur de lames", per aver eseguito quattro doccioni destinati al coronamento del beffroi cittadino.Infine, nel 1399-1400 J. ebbe l'incarico di dirigere la costruzione dell'altare da requiem posto dietro l'altare maggiore della cattedrale francese di Cambrai (dip. Nord). Morto nel corso dei lavori, venne sostituito dallo scultore e marmista di Tournai Jean Tuscap, il quale doveva aver lavorato come collaboratore o socio del maestro, oppure aver fatto il proprio apprendistato nella sua bottega. Sulla base di una nota di spesa della fabbrica del Capitolo della cattedrale di Cambrai del 1401-1402, è stata attribuita a J. la realizzazione della bellissima figura giacente del cardinale e vescovo di Cambrai Pierre d'Ailly (m. nel 1420; Grange, Cloquet, 1887; Beaulieu, Beyer, 1992), eseguita intorno al 1401 (Cambrai, Mus. de Cambrai), ma recentemente è stato dimostrato che quest'opera deve essere in realtà assegnata al suo successore Jean Tuscap (Nys, 1993b).
Bibl.: A. de la Grange, L. Cloquet, Etudes sur l'art à Tournai et sur les anciens artistes de cette ville, Mémoires de la Société historique et littéraire de Tournai 20, 1887, pp. 94-96; R. Didier, R. Henss, J.A. Schmoll, Une vierge tournaisienne à Arbois (Jura) et le problème des vierges de Hal. Contribution à la chronologie et à la typologie, BMon 128, 1970, pp. 93-113; M. Beaulieu, V. Beyer, Dictionnaire des sculpteurs français du Moyen Age (Bibliothèque de la Société française d'archéologie, 19), Paris 1992, p. 12; L. Nys, La pierre de Tournai. Son exploitation et son usage aux XIIIe, XIVe et XVe siècles, Tournai-Louvain-la-Neuve 1993a, pp. 182-186; id., La tombe de Pierre d'Ailly (+1420), cardinal et évêque de Cambrai. Une oeuvre à verser au catalogue du tailleur d'images et tombier tournaisien Jean Tuscap, Revue des archéologues et historiens d'art de Louvain 26, 1993b, pp. 51-77.L. Nys